Pronto soccorso, 1200 utenti in 5 giorni

Ieri lento ritorno alla normalità ma resta lo stop ai ricoveri. Viggiani: «Disposta una verifica straordinaria sui posti letto»

Terzo giorno di blocco dei ricoveri, ieri, all’ospedale Ruggi. Il provvedimento resterà in vigore «fino a quando la situazione non si sarà normalizzata», come fanno sapere dalla direzione dell’azienda ospedaliera. Che cosa è successo? Nei primi giorni di gennaio si è verificato un aumento di utenti al pronto soccorso. Per dare la priorità a questi ammalati che di certo non possono essere mandati a casa e per consentire laddove è necessario un ricovero, i posti letto sono stati in qualche modo riservati a questo tipo di pazienti. Di conseguenza è stato disposto lo stop temporaneo dei ricoveri in elezione, per interventi programmati e patologie non gravi. Ieri, comunque, il numero dei pazienti che si è recato al pronto soccorso è stato inferiore rispetto ai giorni precedenti. «Nessun codice rosso» fanno sapere dal pronto soccorso. Alcuni ammalati sono stati ricoverati nel reparto di medicina dell’ospedale Da Procida che aveva una disponibilità di posti letto. I numeri intanto parlano chiaro: dall’uno al cinque gennaio gli accessi al pronto soccorso sono stati 1500 nei presidi dell’azienda ospedaliera, 1200 nel solo ospedale Ruggi. Ci sono state 220-230 richieste di prestazioni al giorno. Numeri superiori alla media che hanno costretto medici e ausiliari ad un superlavoro. «Alle due di oggi (ieri n.d.r.) - spiega il direttore generale Viggiani - ho verificato personalmente che la situazione al pronto soccorso era di assoluta routine. C’è stato un accesso importante di utenza negli ultimi giorni dovuto alla ripresa dopo le festività, ai picchi influenzali, alla situazione territoriale che non filtra a sufficienza, all’assistenza dei medici di base super impegnati. Durante le riunioni che stiamo facendo ogni giorno alle 9 alle due con il direttore sanitario Angelo Gerbasio abbiamo deciso una verifica straordinaria sui posti letto, per possibili dimissioni di pazienti. Quanto al ritorno alla normalità andiamo cauti perché dovremo affrontare ancora un picco influenzali».

I sindacati puntano il dito sulla situazione strutturale del pronto soccorso: «Lo spazio assistenziale del nuovo pronto soccorso - spiegano in una nota i delegati aziendali - è allo stato estremamente ridotto per il persistere, a distanza di mesi, di due cantieri (obi e pronto soccorso tramautologico) e per l'impossibilità di utilizzazione due stanze che inizialmente dovevano essere utilizzate per il triage e ed i codici bianchi». «L’obi, l’osservazione breve intensiva, dovrebbe essere ultimato nel giro di un mesetto, ma è la ditta ad essere in ritardo - spiega Viggiani - La radiologia annessa al pronto soccorso è a buon punto: alla fine di marzo credo si possa ultimare l’intero pronto soccorso. Anche la stanza per il drappello è pronta, dobbiamo sistemare solo gli arredi, per fine mese il servizio sarà operativo. Puntiamo poi a realizzare la “camera calda”, cioè lo spazio dove arriva l’ambulanza, avanzando nella sede stradale. Sarà ampliata, dunque, l’area dell’attesa».

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