Pronto il documento contro Galdi

«Amministrazione sostenuta da forze lobbistiche». Sfiducia a quota 13 firme

Stamani la firma del consigliere Enrico Polichetti di “Solo per Cava” – l’ultima in ordine di tempo - porterà a tredici le sottoscrizioni al documento per la mozione di sfiducia che sarà così protocollato, probabilmente già nella giornata di oggi. Forti le accuse lanciate, nelle nove pagine dell’atto, all’amministrazione Galdi. Queste saranno poi enunciate e discusse nel Consiglio del prossimo lunedì. In particolare si accusa che l’amministrazione «è sostenuta da forze lobbistiche, portatrici di interessi contraddittori con il bene pubblico tra cui quelli legati alla cementificazione illegale in città» e che di fatto essa «non ha mai operato per contrastare questo gravissimo fenomeno di scempio urbanistico e di illegalità diffusa». Nella fattispecie al governo cittadino sono imputate una serie di «scelte gravissime, alcune delle quali sotto la lente d’ingrandimento della Procura». Tra queste «l’acquisto dell’ex Cofima, la rinuncia ai fondi per la realizzazione del teatro comunale, le ripetute attività di sospetta elusione dei vincoli del Patto di Stabilità, il rallentamento dei lavori per gli alloggi finalizzati allo smantellamento dei prefabbricati leggeri, l’arretramento della raccolta differenziata dei rifiuti fino a scelte stravaganti tra cui una curiosa scacchiera da realizzare a piazza Abbro». Denunciato, inoltre, il mancato coordinamento tra «la parte politica e quella gestionale e lo stato di abbandono in cui versa il Comune». Ma è la questione ex Cofima il punto focale intorno alla quale si articola gran parte del documento in cui è ripercorsa la storia dell’acquisto dell’area e descritta la volontà del Consiglio a subordinarlo «al condono delle difformità edilizie rilevate, da presentare nei termini previsti dalla legge».

Tra l’altro si accusa l’amministrazione «di aver condotto l’operazione Cofima con grande sciatteria, a cominciare dal mutuo di 4milioni e 600mila euro, che ha comportato un tasso di interessi  più gravoso per l’ente solo successivamente rinegoziato».

Alfonsina Caputano