Pronto il brand “Paestum” per lo sviluppo turistico

Con il puc si mira a favorire il decollo definitivo di un territorio disomogeneo La questione diventa fondamentale per l’amministrazione cittadina

CAPACCIO. Approda in consiglio comunale il deliberato della giunta, capeggiata dal sindaco Italo Voza, di cambiare la denominazione del comune di Capaccio con l’aggiunta del toponimo Paestum. Il provvedimento, deciso su proposta dello stesso primo cittadino, punta a dare un maggiore rilancio turistico al territorio che passa anche attraverso la realizzazione di una prospettiva di Paestum città marittima contemplata nel redigendo puc.

Un progetto che mira ad un’unificazione delle varie contrade marittime che, nel corso degli anni, hanno subito uno sviluppo urbano disomogeneo con presenze diffuse di insediamenti turistico alberghieri e residenze secondarie e nuclei abitati che non sono stati integrati. In effetti a non tutti è noto che l’antica città di Paestum, bene protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, è ubicata nel comune di Capaccio.

«Questo – spiega il sindaco Voza – determina alcune difficoltà sia per i problemi relativi alla toponomastica che per quelli di natura turistica. Il toponimo Paestum rappresenta un’importanza storica, culturale e archeologica incomparabile, e ha una valenza di grande attrattore, elemento trainante per lo sviluppo comunale del turismo, oltre che per l’affermazione sui mercati nazionali ed internazionali delle produzioni tipiche come il carciofo e la mozzarella».

Alla base dell’iniziativa anche quelle che sono state oggetto di direttiva sindacale sul Puc, strumento finalizzato al consolidamento dell’unitarietà territoriale e comunale, fondata sul ruolo di polo e grande attrattore storico culturale e agro - turistico di Paestum. «La prospettiva dello sviluppo turistico – evidenzia – è legata alla capacità di integrare le attività turistiche con i residenti e i turisti. La situazione dello sviluppo insediativo della fascia costiera, dalla foce del Sele al Solofrone, non è tra le migliori. Non c’è integrazione tra insediamenti turistici e alberghieri, residenze secondarie e nuclei abitati». Da qui della previsione nel Puc, al fine della creazione della città marittima di Paestum, di insediamenti a prevalenza turistico – alberghiera lungo la fascia costiera, limitando la nuova edificazione residenziale in funzione diretta delle esigenze delle attività produttive.

«L’obiettivo è promuovere una città marittima capace di integrare gli esistenti nuclei urbani con le moltissime realtà produttive a carattere turistico ed integrare queste ultime con la ricca filiera agroalimentare». Per questa serie di motivazioni, la scelta di denominare il Comune Capaccio Paestum, come ulteriore supporto allo sviluppo del territorio.

Angela Sabetta

©RIPRODUZIONE RISERVATA