«Pronti a barricate per il raccordo»

Ciancio (Uil): basta giochi sulla Salerno-Avellino, aprano il cantiere entro 3 mesi

SALERNO. Disposti a tutto, perfino a bloccare l’autostrada se servisse, purchè il cantiere per la terza corsia sul raccordo autostradale Salerno-Avellino sia aperto entro tre mesi. Altro che 2017. L’ha annunciato il segretario Feneal Uil, Luigi Ciancio che, proprio nell’utilizzo strumentale della famosa delibera 14 del 17 giugno 2012 del Cipe che stabilisce la revoca dei finanziamenti per tutte le opere che non hanno la progettazione esecutiva, vede un «piano per farci revocare nuovamente il finanziamento acquisendo dunque la possibilità di affidare ai privati l’esecuzione del progetto sulla cui esistenza, in diversi incontri coi vertici Anas, siamo stati rassicurati in passato». Secondo Ciancio ci sarebbe un investitore privato, affiancato da istituti bancari, interessato a mettere mano al progetto e che quindi il tempo chiesto dall’Anas per studiare quest’ultimo sarebbe solo una strategia per vedersi tolti i fondi: il che giustificherebbe, in un secondo momento, l’entrata in scena di soggetti privati. «Qualcuno ha messo gli occhi su questa storia – ha spiegato Ciancio – anche perché abbiamo sempre ricevuto rassicurazioni, pure dal presidente Anas, Ciucci, sull’esistenza di un progetto. Si parlava addirittura di avviare la prima metà del cantiere, i primi 5 km, data anche l’emergenza lavoro e la necessità di mettere mano a quel pezzo d’autostrada. Sono basito, questi sono dei lestofanti». Ora le soluzioni auspicate da Ciancio sono essenzialmente due: che la Provincia di Salerno metta a lavoro i propri tecnici per avere il progetto pronto entro tre mesi o che, deleghe permettendo, il vice ministro Vincenzo De Luca convochi un tavolo per andare a fondo alla questione ed «evitare – ha sottolineto Ciancio- che ci vengano fatte le scarpe ancora un’altra volta. Questa storia è vergognosa ma noi non abbiamo l’anello al naso e siamo disposti a fare barricate. Qui qualcuno bara ma noi non giochiamo. Anche la Regione è ferma e questa cosa non esiste». I lavori, per le rappresentanze sindacali, vanno avviati entro tre mesi e – ha concluso Ciancio – «chiederemo anche l’appoggio dei sindaci della Valle dell’Irno con in testa l’assessore regionale Giovanni Romano. I posti di lavoro in gioco per quest’opera sarebbero circa 700 fra diretti e indiretti».

Carmen Incisivo

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