de luca nel mirino

Promessometro, il conto dei ritardi

Il gruppo Fdc pubblica un vademecum sulle opere incomplete

SALERNO. Lo chiamano ancora sindaco, anche se non lo è, almeno ufficialmente, da qualche anno. Vincenzo De Luca continua ad essere il bersaglio preferito dei Figli delle Chianchiarelle, il movimento che s’oppone al sistemo di potere deluchiano. E che ieri, oltre a festeggiare i 5 anni di vita, ha celebrato un altro evento: la prima vittoria elettorale in città nell’epoca De Luca. Quale occasione migliore, allora, per presentare “Il promessometro”, ovvero “Salerno: pippe palle e balocchi”: un vademecum con tutte le opere non completate e le promesse non mantenute dal presidente della Regione. E il calendario, dedicato ironicamente, alla Cittadella del cinema, con titoli di grandi film rivisitati, con protagonisti la dynasty deluchiana. Nell’elenco delle incompiute c’è pure la Stazione marittima, a dispetto della sua inaugurazione. «È stata consegnata – ha spiegato Mimmo Florio che, assieme a Carla Cioffi, Rosario Avallone e Vincenzo De Simone ha rappresentato il movimento – ma in realtà è utilizzata per un fine diverso rispetto a quello per cui è stata realizzata».

All’appello non poteva mancare piazza della Libertà, il cui ritardo, rispetto alla tabella di marcia, è di 5 anni. «La somma investita per la sua realizzazione – ha evidenziato Florio – è astronomica. E c’è il rischio che possa restare un buco enorme nel cuore della città». Un capitolo a parte merita il Crescent: sarebbe dovuto essere terminato nel 2012, ma le vicissitudini giudiziarie hanno rimandato il suo completamento. «La lente d’ingrandimento della magistratura è ancora puntata sul Crescent, in quanto ci sono inchieste ancora aperte».

Sott’accusa anche la metropolitana. «Non siamo mai riusciti a sapere, perché nessuno fornisce i dati ufficiali – ha rimarcato Florio – quanti utenti la utilizzino al giorno. Sicuramente non le 10mila persone indicate dal Comune. E nemmeno i 3mila passeggeri, con circa 80 viaggiatori a corsa, secondo l’analisi di Trenitalia».

Tra le incompiute è presente la Cittadella giudiziaria «inaugurata tante volte» il cui ritardo, sulla tabelle di marcia, è di 10 anni. E, ancora, fanno parte delle promesse non mantenute la Lungoirno, la “Vela” di piazza della Concordia, il ripascimento del litorale e il Palazzetto dello sport. E il lungomare: «Santa Teresa, imprigionata tra il “chiavicone” e il Fusandola sembra una zona dell’India. Piazza Cavour diventerà un garage e il Comune non ha fatto nemmeno ricorso al Consiglio di Stato, il solarium non è mai iniziato e il lungomare est è in un abbandono totale».

L’ultimo pensiero è per il porto Marina d’Arechi: «Del ponte di Calatrava s’è persa ogni traccia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA