Progetto contro il bullismo «Così tuteliamo i ragazzi»

Presentata al Comune di Salerno l’iniziativa del liceo “Regina Margherita” Incontri con psicologi e Asl. Ci sarà la collaborazione del comando dei carabinieri

SALERNO. L’Istituto superiore Regina Margherita, con il Comune di Salerno e i Carabinieri, contro il bullismo. Presentato ieri a Palazzo di Città il progetto “Un impegno a difesa dei nostri ragazzi” che prevede l’attivazione di un percorso di prevenzione e contrasto dei maltrattamenti e degli abusi sui minori, promosso dalla scuola guidata da Virginia Loddo per l'anno scolastico 2014/2015. L’idea di mettere in piedi il percorso scaturisce dalla constatazione dell’incremento dei fatti di violenza sui minori e sulle donne, di cui la cronaca quotidianamente ci aggiorna. L’obiettivo è aiutare gli studenti a costruire un sistema di difesa che permetta loro di riconoscere i rischi potenziali esistenti negli ambienti familiari e, più in generale, sociali. L’obiettivo è fornire ai ragazzi una maggiore conoscenza degli elementi che sono alla base dei nostri comportamenti, compresi quelli prevaricanti o violenti, «al fine di sviluppare l'inevitabile riconoscimento dei nostri confini ed il rispetto dell'altro». «E’ un progetto importante perché sappiamo che viviamo quella che non è più un emergenza ma una violenza quotidiana- ha commentato il vice sindaco ed assessore alla scuola Eva Avossa- Una violenza che si esplica in tutti i campi e in tutti i settori, dalla scuola alla famiglia, alla strada senza risparmiare nessuno. Stiamo assistendo a episodi sconcertanti e io penso che la scuola abbia un compito importantissimo. C’è grande attenzione da parte delle scuole salernitane, a cominciare dalle scuole dell’infanzia. Sono convinta che è da lì che bisogna cominciare, dai bambini piccoli, tant’è che noi come assessorato di pubblica istruzione affianchiamo le scuole con progetti di sensibilità. L’anno scorso siamo partiti rivolgendoci alle scuole primarie di primo grado mandando nelle scuole psicologi e sociologi da affiancare al lavoro degli insegnanti e degli stessi genitori». Le attività che i ragazzi svolgeranno consistono in incontri con psicologi, sociologi e con il “Centro contro il maltrattamento ed abuso in danno dei minori” dell’Asl. Non si baseranno solo sulla comunicazione verbale «cercando di favorire la spontaneità e l’autenticità dei ragazzi, sviluppando una graduale intimità psicologica che nasce dal progressivo abbassamento delle difese in un contesto di reciproca accettazione fornito dal gruppo».

La collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri servirà a privilegiare «la piena collaborazione tra il cittadino e le istituzioni a tutela della categorie più deboli».

Carmen Incisivo

©RIPRODUZIONE RISERVATA