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Progetto Cibo senza sale, pochi i volontari

POLLICA. Ridurre gradualmente il consumo di sale in una comunità allargata. E’ un progetto scientifico unico - "Meno sale più salute" - quello in corso tra Pollica, Casal Velino e Vallo della...

POLLICA. Ridurre gradualmente il consumo di sale in una comunità allargata. E’ un progetto scientifico unico - "Meno sale più salute" - quello in corso tra Pollica, Casal Velino e Vallo della Lucania per iniziativa del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale della Università “Federico II” di Napoli, diretto dal professor Pasquale Strazzullo, insieme con il Ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità e l’Associazione Dieta Mediterranea di Pioppi, presieduta dal dottor Alessandro Notaro. 400 persone sono state sorteggiate all’anagrafe dei tre Comuni per fare da campione all’esperimento e sottoporsi alla prima fase della ricerca, il prelievo di sangue e urina. Le convocazioni sono partite, però solo metà delle persone contattate si è presentata ai laboratori D’Arena di Casal Velino Marina e Vallo della Lucania, che stanno collaborando all’iniziativa. L’altra metà non lo ha fatto ed è importante che si presenti. «Ci siamo accorti che molte lettere di invito non sono state recapitate – spiega il professor Strazzullo - Abbiamo iniziato a contattare telefonicamente le persone, anche tramite i medici di base che ci stanno aiutando, ma i nominativi sono troppi e c’è la necessità di chiudere questa fase al più presto, non oltre la fine del mese». Poi si avvierà la seconda fase che si chiuderà a gennaio prossimo. «Il consumo di sale è un punto debole dell’alimentazione. E’ elevato e lo stiamo verificando. Daremo quindi indicazioni per ridurlo di una piccola ma significativa quantità, pari al 15%. Senza sacrifici notevoli: bisognerà fare solo attenzione». E poi incontri nelle scuole, con i panificatori, i ristoratori, i supermercati. Ad aprile una riunione con i 400 selezionati del campione. «L’esperienza di fattibilità di riduzione del sale vale per l’intera popolazione, non solo per il campione, come da indicazioni dell’Oms. I benefici sulla salute? Meno ictus e infarti, e crediamo anche meno colesterolo e glicemia. Secondo Keys e Stamler, un piccolo beneficio per ciascuno significa un enorme beneficio per la collettività».Tra 12 mesi la verifica, «per capire se è stato modificato in meglio lo stile alimentare».

Rosamaria Morinelli