Profilassi per 160 baby alunni per la meningite alla Calcedonia

Il sindaco e i dirigenti dell’Asl hanno incontrato le famiglie per informarle sulla terapia da seguire Migliorano le condizioni del piccolo ricoverato al Ruggi. L’istituto resta regolarmente aperto

Incontro chiarificatore, ieri mattina, presso la scuola Calcedonia con il sindaco Vincenzo Napoli, l’assessore Eva Avossa e i dirigenti dell’Azienda sanitaria locale Maria Grazia Panico, direttrice del reparto di epidemiologia e Teodorico Franzese, dell’unità operativa di prevenzione collettiva, per fornire chiarimenti ai genitori degli scolari che, giustamente preoccupati per il caso di meningite tipo “C” che ha colpito un alunno di sette anni, si sono presentati in massa, senza i bambini, per capire cosa stesse succedendo e verificare lo stato delle cose.

All’incontro era naturalmente presente la dirigente scolastica del plesso, Mirella Amato che, nel suo primo intervento ha tranquillizzato i genitori, informandoli del fatto che tutti i locali della scuola, sono stati immediatamente puliti ed areati, lasciando i termosifoni accesi durante la notte quale ulteriore precauzione (il meningococco, portatore dell’infezione non sopravvive all’esterno del corpo umano e a temperature alte se non per poche ore). Nel contempo, i genitori dei compagni di classe del piccolo ricoverato al Ruggi – le cui condizioni sono in miglioramento – sono stati già contattati per avviare la profilassi, che è stata estesa, come è ovvio, a tutti i bambini che sono entrati in contratto stretto con l’alunno, in pratica tutti quelli del servizio mensa, per un totale di 160. I genitori di tutti i bambini coinvolti sono stati inviati a recarsi dal proprio medico di famiglia o pediatra per la profilassi. Quando parliamo di profilassi, cosa vogliamo intendere? «La scuola poteva essere chiusa, – ha spiegato il sindaco Napoli – nel caso ci fosse stata una richiesta dell’Asl. Senza questa io non posso prendere decisioni, ma vorrei anche evitare inutili allarmismi. La dirigente Asl ha detto che è preferibile che la scuola resti aperta per monitorare le condizioni dei bambini».

«La profilassi – ha spiegato la dottoresa Panico ai genitori – consiste nella somministrazione di un antibiotico per via orale ai bambini, per due giorni e per due volte al giorno. In alternativa, si può somministrare al bambino una unica fiale di Rocefin, via intramuscolo, in dose pediatrica. Solo i bambini e il personale docente e non docente che hanno avuto contatti stretti con il bambino, devono fare la profilassi». Da questa ultima sono esclusi i bambini che non hanno avuto contatti con il piccolo degente, perché, in questo caso, l’assunzione di antibiotici renderebbe il bimbo più vulnerabile, in futuro ad altre patologie. La vaccinazione anti meningococco, è estesa gratuitamente a tutti i nuovi nati e a tutti gli adolescenti dai quindici ai diciotto anni di età. Intanto le condizioni del bimbo di sette anni ricoverato al Ruggi migliorano: il piccolo è stato sottoposto a una terapia antibiotica, è vigile e senza febbre.

Enzo Negri

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