«Professionista stimata e integerrima»

Il direttore sanitario del nosocomio D’Ambrosio: «Non meritava questa autentica vigliaccata»

Un medico integerrimo. Sono tutti d’accordo nel definire così la dottoressa aggredita l’altra sera nel viale dell’ospedale Umberto I.

Una donna esile, ma sicuramente di polso e intransigente. Probabilmente queste due caratteristiche le saranno costate i calci e i pugni di due uomini con il volto travisato mentre andava verso la sua macchina a fine turno. «Un’aggressione vigliacca», così l’ha definita il direttore sanitario del presidio sanitario nocerino, che conosce bene il medico chirurgo pestato a sangue. Da diversi anni in servizio a Nocera Inferiore, la dottoressa si è sempre contraddistinta per la sua professionalità. «Hanno colpito una persona, una donna molto seria e brava, è stato un atto vigliacco e premeditato – ha dichiarato Maurizio D’Ambrosio, unitamente al direttore amministrativo Luciana Mazziotti –, la dottoressa ha subìto lesioni molto gravi e non meritava questo».

Il direttore sanitario è consapevole che l’Umberto I sia una struttura a rischio, disagio scaturito dal fatto si tratti di un ospedale progettato più di 30 anni fa, con troppi accessi difficilmente controllabili. «Il problema sicurezza – ha aggiunto il direttore – si può mitigare con la rimodulazione del front office. Per intervenire bisogna comunque fare investimenti e interventi di una certa complessità, che comunque stiamo predisponendo».

In primis bisogna rivedere la videosorveglianza, che se avesse funzionato avrebbe consentito di individuare facilmente i due aguzzini. Nei viali esterni le telecamere sono fuori uso da tempo: «Abbiamo un impianto obsoleto che alla luce di quanto accaduto va rivisto, se non rifatto, con ancora più urgenza». Il direttore D’Ambrosio individua anche un problema culturale nel susseguirsi di episodi violenti contro medici: «È un territorio che purtroppo subisce atteggiamenti sociali e culturali che si ripercuotono sull’ospedale. L’utenza deve avere più pazienza quando si presenta in un pronto soccorso interessato da una simile affluenza».

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale: «La violenza di questo episodio – ha detto Antonio Squillante – va a colpire i professionisti che si occupano della salute dei cittadini e offende gli operatori dell’intera Azienda. Siamo decisi a mettere in campo gli interventi necessari per porre un argine deciso e fare in modo che gli operatori possano lavorare con tranquillità e sicurezza».

Salvatore D’Angelo

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