Profanata una tomba al cimitero

Spezzata una lapide di marmo. Il fratello del defunto: «Non abbiamo nemici»

Profanano la tomba di un ragazzo scomparso un anno fa, a soli 27 anni. È avvolto nel mistero lo spiacevole episodio accaduto al cimitero di Nocera Inferiore, tra la giornata di giovedì e la notte di venerdì. Nessuno, infatti, avrebbe notato o sentito nulla, dettaglio che riporta a galla la questione della sicurezza e della gestione del camposanto.

Protagonista di uno sfogo amaro è Carmine Covino, dipendente della Nocera Multiservizi, che ieri mattina, come fa quasi ogni giorno, era andato a pregare sulla tomba del fratello Mirko, disabile di 27 anni scomparso, a causa di un arresto cardiaco, solo un anno fa. Giunto dinanzi alla sepoltura, Carmine si è accorto che qualcuno aveva divelto la lapide in marmo dalla tomba, rendendola anonima. Incredulo, Carmine ha allertato i carabinieri della locale stazione che, giunti al cimitero, hanno effettuato un sopralluogo e ascoltato i dipendenti della struttura e lo stesso lavoratore della Multiservizi. «Ho denunciato l’accaduto ma non mi so spiegare chi e perché possa avere fatto una cosa del genere, l’ho spiegato anche ai carabinieri – dice amareggiato Carmine – non ho nemici, sono un semplice lavoratore di una normale famiglia. Ma anche se qualcuno mi volesse del male non riesco a capire perché prendersela con la tomba di un ragazzo sfortunato».

Chi ha agito deve avere colpito in maniera violenta e ripetuta la lapide per arrivare a spezzare il marmo e farlo finire a terra. Lo stesso marmista, chiamato da Carmine per restituire al più presto decoro alla tomba del fratello, ha spiegato che difficilmente una lastra con uno spessore di 10 centimetri può cedere o rompersi da sola. C’è, dunque, un colpevole e, cosa grave, nessuno lo ha visto e sentito.

Nelle ore notturne non è prevista la videosorveglianza o la vigilanza ma l’episodio potrebbe essersi verificato anche di giorno e questo dettaglio desta maggiore preoccupazione. La gestione della struttura cimiteriale lascia da qualche tempo un po’ a desiderare e viene rinviata da quasi due anni la decisione di trasferirla alla Multiservizi.

«Il cimitero è terra di nessuno - dice arrabbiato Carmine – sporco, abbandonato e non vigilato. L’episodio, oltre a costarmi denaro perché devo far riparare la tomba, mi fa pensare che qualunque cosa può diventare vulnerabile all’interno del camposanto. Rompono una tomba e nessuno vede nulla, è incredibile. Il Comune dovrà darmi spiegazioni o risarcirmi dei danni subiti. È il minimo».

Algia Testa

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