Profanata una sepoltura Allarme per riti satanici

Albanella, ignoti violano la tomba di una donna per seppellire un pollo mutilato In una vicina cappella abbandonata trovate anche delle sedie disposte in circolo

ALBANELLA. Riti satanici o un semplice atto vandalico? È questa la domanda inquietante, che si è posto Bruno Agresti quando, recandosi sulla tomba della moglie Genoveffa, al cimitero di Albanella, ha rinvenuto i resti di un pollo con le ali bruciate, tagliato a metà e senza testa nel terreno che ricopre la sepoltura. Tutto sarebbe accaduto nella notte tra il primo e il 2 gennaio. «Domenica, come di consueto, mi sono recato al cimitero – racconta Agresti – e la tomba era intatta. Il giorno successivo ho notato che sul prato che ricopre la sepoltura, era stato effettuato uno scavo. Ho pensato si trattasse di un topo o una talpa. Ma quando ho smosso il terreno, per cercare di sistemare la terra, ho trovato un pollo mutilato. Non comprendo cosa possa significare questo gesto. Nel caso sia diretto alla mia persona a questi balordi dico che, qualora avessero qualcosa da dire, si rivolgano direttamente a me senza rovinare la tomba di mia moglie». Si è poi scoperto che, nella stessa notte, sono state disposte a cerchio delle sedie in una cappella, distante pochissimi metri dalla tomba. Il sospetto è che si sia trattato di un incontro notturno per compiere qualche rito legato alla magia nera. Forse una bravata di ragazzi che hanno messo in atto qualche rituale magari letto su internet.

«Quando ho trovato il pollo tagliato in due era visibile del sangue – evidenzia Agresti – come se fosse stato messo apposta. Non so cosa pensare, ma una cosa è certa: chi ha compiuto un simile gesto non è normale. Queste cose le facciano nelle loro case, non certo al cimitero dove riposano i nostri cari. Bisogna installare un sistema di videosorveglianza all’interno del cimitero per evitare per il futuro che si verifichino simili episodi. In ogni caso, segnalerò la vicenda al Comune parlandone direttamente col sindaco Josca».

Solitamente, bruciare e sotterrare un animale potrebbe essere il risultato di un atto compiuto ai danni di qualcuno, una sorta di fattura ottenuta con la distruzione del fuoco. Viene praticata bruciando più volte l’oggetto sul quale si è trasferita idealmente la vittima, per ottenere una forma di consunzione simile a quella della “putrefazione”. Un altro elemento che desta perplessità è anche la data di morte della signora Genoveffa, deceduta il 25 dicembre del 2015, proprio il giorno di Natale. E che i resti di pollo siano stati interrati all’inizio del nuovo anno. La tomba allora potrebbe non essere stata scelta a caso. Ma sono solo ipotesi. La certezza è che, comunque sia, è una vicenda che qualche interrogativo inquietante lo solleva.

Angela Sabetta

©RIPRODUZIONE RISERVATA