l’accusa di peculato

Processo sull’inceneritore De Luca non si fa interrogare

Vincenzo De Luca non si farà interrogare. Il pubblico ministero Roberto Penna avrebbe voluto ascoltarlo davanti ai giudici della seconda sezione penale, dove è in corso il processo per peculato che...

Vincenzo De Luca non si farà interrogare. Il pubblico ministero Roberto Penna avrebbe voluto ascoltarlo davanti ai giudici della seconda sezione penale, dove è in corso il processo per peculato che vede imputati il sindaco, il capostaff Alberto Di Lorenzo e il dirigente del settore Lavori pubblici del Comune, Domenico Barletta. L’aveva chiamato a deporre nelle scorse settimane, ma il sindaco, difeso dall’avvocato Paolo Carbone, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere concessa all’imputato e non si è presentato in udienza. Le sue dichiarazioni, però, sono comunque entrate nel processo, perché il pm ha depositato l’interrogatorio a cui De Luca rispose in fase di indagine e il documento è stato acquisito al fascicolo processuale. Se poi vorrà, il sindaco potrà in qualsiasi momento chiedere di rilasciare ai giudici dichiarazioni spontanee, ma senza essere sottoposto alle domande né del magistrato inquirente né del Tribunale.

Il processo è quello sulla nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager per il termovalorizzatore, che nel 2008 era nelle competenze di De Luca in quanto commissario incaricato dal Governo. Il coordinamento del gruppo di lavoro fu da principio affidato a Lorenzo Criscuolo (all’epoca capo dell’ufficio tecnico comunale), ma quattro giorni dopo il sindaco lo sostituì con Di Lorenzo, dandogli il ruolo di project manager. Nomina illegittima, secondo l’accusa, in quanto la figura non sarebbe presente nell’ordinamento giuridico. Di qui l’ipotesi di peculato, perché Di Lorenzo non avrebbe potuto incassare i 15mila euro versatigli come acconto sul compenso. Un compenso che, se il progetto fosse andato avanti, sarebbe stato molto più alto. (c.d.m.)

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