Processo per il pestaggio in centro

Aggredirono immigrati al Lungomare, in due chiedono il rito abbreviato

È stato chiesto il rinvio a giudizio per i tre salernitani che lo scorso giugno aggredirono con spranghe e coltelli un gruppetto di nordafricani al Lungomare e per poco non ne uccisero uno. Sarà il giudice dell’udienza preliminare Donatella Mancini a decidere, agli inizi di aprile, sul ventenne Ciro Imoletti (accusato di tentato omicidio) e sugli altri imputati, i 32enni Gianluca Leo e Marco Mancini, che rispondono invece di violenza privata e percosse. Ieri mattina i difensori degli ultimi due, Carpentieri e Vicidomini, hanno presentato richiesta di abbreviato, scegliendo di essere giudicati allo stato degli atti e beneficiare della riduzione di pena in caso di condanna. E non è escluso che anche il difensore di Imoletti, Lucio Basco, formalizzi alla prossima udienza la medesima istanza.

Vittima del pestaggio fu un gruppo di rifugiati ospiti di un centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestito dall’Arci, che ieri si è costituito parte civile. Furono scambiati per alcuni gambiani che avevano organizzato sul Lungomare un giro di spaccio e quella furiosa aggressione sarebbe maturata proprio per questioni legate alla droga, che già pochi mesi prima avevano portato all’arresto di Imoletti per detenzione di eroina, cocaina e marijuana. Ad avere la peggio fu il 18enne Mamadou Boukhariou Diallo, originario della Guinea, colpito alla testa con un oggetto appuntito che sfondò la calotta cranica provocando un foro di quasi otto centimetri e costringendolo a un delicato intervento chirurgico salvavita. (c.d.m.)

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