Processo a De Luca Slitta la decisione sui tempi del giudizio

Il governatore in aula venerdì per dichiarazioni spontanee Poi si decide se ascoltare nuovi testi. Rischio prescrizione

SALERNO. «De Luca verrà in aula, vogliamo che in questo processo emerga tutta la verità». Il difensore Paolo Carbone lo dice a margine dell’udienza che ieri mattina ha aperto il giudizio d’appello sul caso termovalorizzatore, poco prima di confermare formalmente alla Corte che venerdì prossimo il presidente della Regione farà ai giudici dichiarazioni spontanee. Parlerà nello stesso giorno anche Alberto Di Lorenzo, l’ex capo staff la cui nomina a project manager per l’impianto è il fulcro del processo. Ed è al termine delle deposizioni che ieri sono state rinviate le richieste di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale che rischiano di far decorrere i tempi della prescrizione e che i difensori (Carbone e Andrea Castaldo per De Luca, Arnaldo Franco per Di Lorenzo) hanno già preannunciato nei motivi di appello. L’unico a non invocare nuove deposizioni è il terzo imputato, il dirigente comunale in pensione Domenico Barletta difeso dall’avvocato Francesco Dambrosio, che firmò la determina con cui si liquidava al gruppo di lavoro la prima anticipazione sui compensi. Quell’atto è l’ultimo su cui girano le lancette della prescrizione: si fermeranno il 17 settembre, mentre per l’ordinanza con cui Vincenzo De Luca autorizzò il pagamento la deadline arriva un mese prima, il 24 agosto. Per quella data la sentenza dovrà essere passata in giudicato in Cassazione, altrimenti il reato sarà dichiarato estinto e anche se la Corte d’appello avrà confermato la condanna non sarà possibile applicare la decadenza dall’incarico prevista dalla legge Severino. Di conseguenza De Luca potrà continuare a goverare la Campania, a meno che la Corte d’appello non accolga il ricorso del pubblico minstero Roberto Penna e contesti, invece del reato di abuso d’ufficio, quello di peculato, per il quale i tempi di prescrizione sono più lunghi. Per ora non si sa neanche se la procura generale accoglierà questa tesi; la requisitoria del pg Antonella Giannelli è prevista per il 26 gennaio, ma è destinata a slittare se venerdì la richiesta di rinnovazione del dibattimento sarà accolta.

Sul banco dei testimoni De Luca vuole riportare l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune, Lorenzo Criscuolo, per approfondire “volontarietà e motivazioni” della sua rinuncia al ruolo di coordinatore del progetto. Per la difesa è in quella marcia indietro la ragione – non scritta – della nomina di Di Lorenzo, anche se nella sentenza di primo grado si spiega che dalla deposizione di Criscuolo è emersa solo una presa d’atto della sostituzione. Si chiede poi che siano sentiti il presidente nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano ( per confermare la prassi di nominare project manager per le opere complesse), e professionisti di Venezia e Torino dove si sarebbe agito in amniera analoga. Di Lorenzo vorrebbe invece portare in aula Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione e avvocato amministrativista, per riferire sul quadro normativo e sulle scelte strategiche sottese all’iter per il termovalorizzatore.

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