Albanella 

Pro Loco, dimissioni al veleno di Maraio

ALBANELLA. «Non sapevano più cosa inventarsi per annullare le nostre iniziative»: è per questa ragione che, nei giorni scorsi, il presidente della Pro Loco, Vincenzo Maraio, originario di Albanella,...

ALBANELLA. «Non sapevano più cosa inventarsi per annullare le nostre iniziative»: è per questa ragione che, nei giorni scorsi, il presidente della Pro Loco, Vincenzo Maraio, originario di Albanella, ha rassegna le dimissioni dalla carica.
«Lunedì 16 aprile in occasione dell’Assemblea dei soci della Pro Loco Albanella - ricostruisce l’ex presidente - ho consegnato le mie dimissioni e successivamente anche gli altri membri del direttivo hanno fatto lo stesso. Il mio impegno è iniziato quasi tre anni fa, quando l’Assemblea dei soci mi ha eletto all’unanimità. Da subito ho cercato di dare tutto quello che potevo per promuovere il territorio di Albanella. I risultati ci sono stati, La voglia di realizzare, di lavorare per Albanella è tanta, e sono sicuro che rimarrà per sempre, però, purtroppo ora solo questo, in questo territorio non basta».
Maraio non esita a puntare il dito contro “l’ostruzionismo” prodotto dal Comune. «Dopo mesi di lavoro per arrivare poi all’evento che promuove il Paese, qualche attimo prima ti avvisano che tutta la burocrazia che hai prodotto non basta per realizzare la manifestazione, questo vuol dire o che c’è incapacità organizzativa dell’Ente, il quale ti deve dare delle risposte in tempi idonei su permessi leciti, oppure viene fatto per puro gusto o mero piacere, e tutto ciò non è accaduto solo una volta, a pensare che c’è in gioco la responsabilità dell’organizzazione intera in termini di sacrificio e in termini economici».
Dura la replica del sindaco Renato Josca: «Questa uscita della Pro Loco ha il sapore stucchevole del vittimismo per coprire le incapacità e soprattutto la doppizza di chi ne fa parte: erano un’associazione o la sezione del partito Socialista?». (o. m.)