il caso

Privato innalza un cancello in via Jemma È protesta

I cittadini insorgono contro un cancello innalzato tra due marciapiedi a via Rosa Jemma. E scrivono alla sindaca, alla segretaria comunale e alla polizia municipale. Diciotto battipagliesi che vivono...

I cittadini insorgono contro un cancello innalzato tra due marciapiedi a via Rosa Jemma. E scrivono alla sindaca, alla segretaria comunale e alla polizia municipale. Diciotto battipagliesi che vivono nei pressi di Palazzo Granese, nel rione Taverna, hanno dato vita a un comitato spontaneo che si sta battendo per evitare l’nstallazione del cancello e dei pali in ferro. In una missiva indirizzata all’amministrazione, parlano di «arroganza del potere» e «cecità della pubblica amministrazione». I cittadini indignati, che hanno dato mandato di seguir la pratica all’avvocato Carmine Galdi, scrivono che «nell’antichità i grandi proprietari donavano per mecenatismo grandi appezzamenti di terreno per grandi opere pubbliche, mentre oggi rivendicano perfino l’ultimo metro quadrato per ingordigia e strapotenza». E si lanciano stoccate anche alla sindaca Francese: «Figuriamoci se può accorgersi d’un così parvo intralcio». «Un privato - spiega l’avvocato Galdi - ha presentato una Scia al Comune per l’installazione d’un cancello e di pali in ferro a fronte strada pubblica, ma l’area interessata ai lavori è sempre stata aperta al pubblico, è priva di marciapiede e a pochi metri vi sono più intersezioni, con lo scorrimento d’un volume di traffico veicolare e pedonale importante».
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