Primarie, Roma dice “no” a De Luca Si profila lo stop

Casillo e Bonavitacola rivendicano l’autonomia del Pd locale ma il consigliere regionale è pronto a sostenere Migliore

SALERNO. Si cerca il compromesso. Una intesa che garantisca Vincenzo De Luca da una parte e Mario Casillo dall’altra e tutta l’aria Dem. Ieri a Roma il grande sponsor napoletano del sindaco di Salerno è andato a colloquio da Luca Lotti per trattare sul candidato. In pratica Casillo pare abbia detto: «Se non è De Luca allora non sarà nemmeno Cozzolino» e questo spiegherebbe anche l’attacco che lunedì l’europarlamentare aveva lanciato su facebook: «La logica dei veti incrociati: del “tu no” è profondamente distruttiva». Casillo punterebbe dunque su Gennaro Migliore dal quale potrebbe ottenere la presidenza del Consiglio regionale.

E De Luca? A Roma non vogliono sentire ragioni e molto probabilmente, annunci e slogan a parte, anche lui ha già metabolizzato la resa. Ma quello che chiede è l’onore delle armi. In una nota Fulvio Bonavitacola relaziona sull’incontro romano al quale De Luca non ha partecipato: «I vertici nazionali, nel confermare pieno convincimento del Pd nazionale sul mantenimento delle primarie previste per il 22 febbraio, hanno nel contempo ritenuto opportuno sollecitare un approfondimento sulla candidatura in ragione di recenti eventi che hanno riguardato De Luca». Cioè in pratica quello che i giornali scrivono da giorni. Una riflessione, continua la nota, che «dovrà svolgersi nel rispetto delle prerogative spettanti al Pd Campano, con esclusione d’imposizioni dei vertici nazionali. Per questo si rende opportuno acquisire nell’ambito di tale approfondimento anche il diretto punto di vista di De Luca». Insomma niente di più di quello che Cozzolino ha detto sempre lunedì: cioè che il partito nazionale non deve intromettersi. Intanto Migliore, ragionamenti a parte, lavora. Ieri ha incontrato Marco Di Lello e sembra che i due vadano d’amore e d’accordo. I socialisti sarebbero pronti ad un passo indietro se l’ex vendoliano sarà il candidato unico.

La mossa di Cantone. Ora è necessario superare le primarie. Ieri mattina Raffaele Cantone mentre commentava i titoli dei giornali con le sue dichiarazioni sulla regolamentazione delle primarie, ha chiamato Matteo Renzi al quale ha riferito della situazione Campania. In pratica il presidente dell’Anticorruzione pare abbia suggerito al premier che bisogna evitarle, «anche se dovesse andare tutto benissimo ci sarà sempre qualcuno che lamenterà brogli». Renzi pare abbia annuito riservandosi un passaggio di verifiche prima di chiudere definitivamente.

Il partito campano. Per chiudere la vicenda primarie è necessario convocare l’assemblea e votare il candidato unico. Lorenzo Guerini nei prossimi giorni potrebbe venire a Napoli per capire a quale “riflessione” deluchiani e area Dem sono giunti e accompagnare il segretario regionale Assunta Tartaglione alla fine di questo percorso. Che dopo tre rinvii, scuse, aperture a coalizioni fantasma non è che s’è fatto proprio una bella figura.

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