il caso

Prima dello sfratto minaccia di bere l'acido

Protesta dinanzi al comune di Battipaglia di una donna che deve lasciare la casa in affitto per morosità. Padre Ezio Miceli risolve la questione offrendo un proprio appartamento

BATTIPAGLIA. Si è seduta dinanzi all’ingresso principale del Comune ed ha iniziato lo sciopero della sete e della fame, minacciando intanto di ingerire dell’acido contenuto in una bottiglia che aveva portato con sé. La protesta della signora Francesca Villani - che insieme al marito Gerardo Di Francesca e alla figlia Chiara domani, giovedì 23 aprile, sarà dall'alloggio di via Roma di cui non può sostenere l'affitto - ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino al primo pomeriggio, quando a sorpresa c'è stato il lieto fine. Padre Ezio Miceli, parroco della chiesa di Santa Maria della Speranza, ha infatti destinato alla famiglia Di Francesca una propria abitazione in località Corno d’Oro di Eboli, dove Gerardo, Francesca e Chiara potranno andare a vivere entro una decina di giorni, quando saranno ultimati i lavori di ristrutturazione, al momento in corso.

La famiglia Di Francesca non paga l’affitto da circa tre anni e vive grazie all’aiuto di qualche amico, intanto Gerardo è caduto in uno stato di profonda depressione e la figlia Chiara non riesce a trovare lavoro. Alle ripetute richieste del nucleo familiare, il comune di Battipaglia aveva risposto di essere in grado solamente di garantire un mese di albergo a spese dell’ente. Una soluzione temporanea che non poteva del tutto soddisfare le esigenze di una famiglia sfrattata dalla propria abitazione perché non in grado di pagare i 200 euro mensili di affitto.

Hanno prestato soccorso alla famiglia, mettendosi in contatto prima con i servizi sociali del Comune, poi direttamente con la commissione straordinaria ed infine con don Ezio, quattro cittadini battipagliesi: Vincenzo Nobile, Ivano Esposito, Domenico Plaitano ed Assunta Germano.