«Presto attivo un fondo speciale per investimenti»

Lo start up del progetto “Invest in Salerno” per il monitoraggio delle iniziative finanziabili

«Il problema di fondo è mettere in campo una strategia condivisa da tutti gli attori territoriali per attrarre investimenti e per rafforzare il tessuto imprenditoriale esistente. In questa prospettiva possono recitare un ruolo di primo piano l’attivazione di strumenti finanziari – come i fondi dedicati – e l’attento ed intelligente ricorso a partecipazioni mirate in grado di fare approdare il “prodotto-Salerno” sui tavoli di investitori importanti (istituzionali e privati). E’ su questo versante che stiamo profondendo il massimo impegno con grande umiltà, ma anche con la convinzione che sia la strada più giusta in questo difficile momento congiunturale». Alfonso Cantarella, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana dal mese di ottobre dello scorso anno, anticipa a Imprese&Mercati le linee di fondo del progetto “Invest in Salerno”. «Non si tratta di un’iniziativa isolata – precisa – ma di uno dei tasselli fondamentali di un disegno di promozione del nostro territorio che prende spunto da alcune valutazioni prioritarie».

Quali, presidente?

«Prima di tutto occorre ribadire con forza il ruolo che le fondazioni di origine bancaria possono interpretare per la crescita delle nostre comunità. Si tratta di un ruolo importante per elaborare una visione di insieme dei problemi partendo dal sostegno al welfare ed alle politiche di intervento che tengono conto di una concezione solidale della risposta ai bisogni delle fasce più deboli. Ma è chiaro che occorrono anche azioni concrete per incentivare la produzione di reddito. E’ in questo senso che l’attivazione di investimenti – endogeni o esogeni – assume un valore che è giusto definire sociale».

In che termini ha parlato in più occasioni di “leve finanziarie” da rendere operative per sostenere la crescita economica?

«Le fondazioni di origine bancaria come quella che abbiamo a Salerno possono scegliere di gestire una percentuale del proprio capitale attraverso varie modalità. E’ certamente valida quella che prevede di investire in prodotti obbligazionari, ma si può pensare – ed è quello che stiamo facendo – anche di acquisire partecipazioni o creare ex novo fondi “dedicati”, appunto, ad immettere risorse sul territorio».

Può entrare più nel dettaglio?

«Per fare un esempio: nei mesi scorsi la Fondazione ha acquisito una partecipazione nella Cassa depositi e prestiti, peraltro già remunerata con un dividendo, sebbene di piccola entità. Ma il valore reale dell’ingresso nel capitale della Cdp è riconducibile alla volontà di accendere i riflettori – nel momento in cui Cdp si prepara ad assumere i connotati di investitore istituzionale nelle diverse piattaforme territoriali – sulle opportunità che è possibile cogliere a Salerno e nella nostra provincia. Stiamo provando, cioè, a valorizzare sul mercato dei capitali il “prodotto-Salerno” perché pensiamo ad azioni di marketing territoriale fortemente agganciate alla realtà effettiva del Salernitano».

E poi?

«Ritengo che sia possibile incidere nel tessuto locale proprio partendo dalla centralità del ruolo delle Fondazioni che a Salerno come altrove possono coagulare energie positive, coordinando in “rete” enti locali, Camera di Commercio, organizzazioni sindacali e datoriali, sistema bancario. E’ quello che abbiamo iniziato a fare, mettendo sul piatto della bilancia anche l’ipotesi di impegnare risorse, secondo statuto, pari al 10-15 per cento del nostro capitale complessivo (circa 40 milioni di euro). Insomma, siamo in campo con il massimo impegno».

Risposte?

«Sicuramente positive. Il protocollo d’intesa relativo al progetto “Invest in Salerno” (vedi scheda in pagina, ndr) ha già ricevuto la piena condivisione di enti importanti. Stiamo attendendo altre risposte, ma, intanto, andiamo avanti. Siamo convinti che occorre in questa congiuntura avere un ruolo attivo e propositivo. In questi primi mesi di mio mandato ho lavorato intensamente all’implementazione di una rete di relazioni che punta ad accendere i riflettori sulla nostra provincia: la mia "filosofia" di imprenditore mi rende consapevole che quando si creano le convenienze ad investire, i capitali prima o poi si materializzano. Il nostro obiettivo è di fare in modo che accada il più presto possibile».

Ernesto Pappalardo

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