Prestiti per abbattere gli immobili abusivi

È la soluzione a cui sta pensando la commissione straordinaria a causa della mancanza di fondi

Un prestito per abbattere le costruzioni abusive. Questa è la soluzione che ha trovato la commissione straordinaria alla guida del Comune, che nei giorni scorsi aveva lamentato la carenza di fondi per procedere all’abbattimento delle numerose strutture realizzate in assenza di idoneo permesso di costruzione.

La triade commissariale ha chiesto di accedere al fondo di rotazione, presso la Cassa Depositi e Prestiti, destinato appositamente alle demolizioni di costruzioni abusive. Tale fondo favorisce finanziariamente gli interventi pubblici di demolizione e ripristino dei luoghi oggetto di abusivismo edilizio su autorizzazione del Dl 259 del 2003. In pratica, l’ente otterrebbe un anticipo senza interessi sui costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive, anche disposti dall’autorità giudiziaria.

Il capitale anticipato, unitamente alle spese di gestione del fondo (0,1% annuo sul capitale erogato), dovrebbe essere restituito entro cinque anni, utilizzando le somme riscosse a carico degli esecutori degli abusi (modalità e condizioni sono stabilite dal decreto interministeriale 23 aprile 2004).

«Non ci sono i soldi per abbattere tutte le costruzioni abusive a Battipaglia. Stiamo cercando dei finanziamenti», aveva affermato nei giorni scorsi Gerlando Iorio, presidente della commissione. «I soldi che il Comune spende per gli abbattimenti dovrebbero essere risarciti dai proprietari degli immobili abusivi – aveva spiegato – peccato che, come per le tasse comunali, ci sia sempre una quota di evasione, con l’ente che non si trova nella possibilità di recuperare le somme destinate all’abusivismo. Per tale ragione, stiamo cercando di accedere ad appositi finanziamenti per abbattere immobili su cui non siamo ancora intervenuti. Di certo nel prossimo bilancio del Comune ci sarà una somma specifica per gli abbattimenti. Che restano un’attività molto onerosa per questo ente».

Da tempo, la triade, portando avanti l’attività di risanamento della macchina amministrativa, ha messo gli occhi sulle varie situazioni di abusivismo presenti in città. Le stesse che, stando alla relazione della Prefettura da cui era conseguito lo scioglimento del consiglio per infiltrazioni camorristiche, erano «tollerate dall’amministrazione».

Francesco Piccolo

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