Prestiti con l’interesse, rischia il processo 

Un 38enne è accusato di aver chiesto e ottenuto da un debitore cifre maggiorate del 25 per cento

Rischia il processo per l’accusa di usura Raffaele Porpora, 38 anni, di Scafati, che è stato raggiunto dalla richiesta di giudizio immediato: l’uomo, secondo le ricostruzioni dell’accusa, in concorso con la madre, che è stata però giudicata separatamente, prestò duemila euro a un conoscente in condizioni di necessità, imponendogli un interesse calcolato nel 25 per cento mensile, consegnatagli due anni dopo per un gruzzolo che intanto era lievitato fino a raggiungere quota 18mila euro.
Il periodo di riferimento indicato nelle ricostruzioni effettuate nell’attività investigativa, parte dal gennaio 2014, data in cui avvenne il prestito iniziale, e arriva al dicembre 2016, data in cui il reo avrebbe invece ottenuto il denaro maggiorato però dell’interesse applicato illegittimamente. Nel novembre 2016, ancora, l’imputato elargì la cifra ulteriore di 3500 euro facendosi promettere 700 euro mensili con interessi pari al 20 per cento, con la cifra in contanti a levitare fino a maggio 2017 in 4200 euro.
La vittima, come riporta il quadro esposto dalle accuse, ritenute evidenti a motivare la richiesta di giudizio immediato, era in condizioni di particolare bisogno: successivamente all’insolvenza da parte del debitore, cominciarono però le richieste telefoniche, continue e minacciose, prospettando conseguenze addirittura fino alla morte. Una somma parziale, a copertura di una tranche di interessi per l’ammontare di duecento euro, venne chiesta proprio dopo le minacce alla vittima e alla sua famiglia, ma la consegna non si verificò per cause indipendenti dalla volontà dell’imputato, con un ulteriore accusa di tentata estorsione a completare il quadro d’accusa.
Quest’ulteriore contestazione si riferisce al ventidue giugno 2017, data ultima che chiude l’imputazione, con la denuncia della vittima e le sommarie informazioni rese dai testimoni, fino all’arresto avvenuto il ventitré giugno scorso. Agli atti del procedimento ci sono dei verbali di trascrizione e registrazione che sono stati effettuati il 22 giugno, in cui è possibile ascoltare sia la vittima che l’imputato: per Raffaele Porpora sarà adesso il giudice per le indahini preliminari a decidere rispetto alla richiesta di rito immediato presentata dal sostituto procuratore, Giuseppe Cacciapuoti.
Alfonso T. Guerritore
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