“Pressioni” del pm, spunta una donna

In una intercettazione dell’indagine sulla truffa all’Inps si parla di favori per archiviare la posizione di una persona

Un caso bollente: un’intercettazione che non lascia spazio a dubbi. Si parla di un magistrato della Procura di Salerno che avrebbe aiutato un indagato. Il fascicolo, nato nel corso dell’inchiesta Inps, è stato trasmesso a Napoli nelle scorse ore. Saranno i colleghi napoletani a valutare l’operato del sostituto procuratore, individuato da due interlocutori, come colui che può aiutarli in un’indagine in corso. A conoscere bene il magistrato, il cui nome figura nel fascicolo inviato a Napoli, è una funzionaria dell’Inps che in virtù della sua amicizia si fa promotrice presso un suo collega e amico che aveva un guaio giudiziario presso la Procura di Salerno.

Un’indagine che poi doveva essere archiviata e che avrebbe salvato dalle preoccupazioni l’uomo. Se la donna millanti amicizie e intercessioni mai ottenute, questo non è dato saperlo. Saranno i giudici napoletani a scoprirlo quando avranno preso visione degli atti partiti dalla Procura di Nocera Inferiore. Il procuratore Gianfranco Izzo ha dato il via all’invio del fascicolo che riguarda il collega in servizio a Salerno e che è oggetto di indagine. Tre i nomi al vaglio della magistratura napoletana: quello del sostituto procuratore e dei due intercettati, ascoltati nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe all’Inps.

Dal tenore della conversazione pare che la donna conosca bene il collega che le ha chiesto il favore, come altrettanto bene conosce particolari che - in realtà - non avrebbe dovuto sapere, come l’esito di un fascicolo che non la riguarda. Sono stati questi particolari a far scattare la “incompatibilità” da parte della Procura nocerina che sta seguendo l’inchiesta Inps. Incompatibilità ad indagare. Uno stralcio reso necessario anche per evitare che il presunto coinvolgimento del magistrato salernitano rendesse la Procura nocerina incompatibile, anche con l’intera inchiesta che fino ad ora ha portato all’arresto di 36 persone coinvolte a vario titolo nel raggiro ai danni dello Stato che - si pensa - superi i cento milioni di euro.

Il nome del magistrato spuntato nel corso delle intercettazioni ha creato non pochi imbarazzi e a tutela sia del sostituto procuratore ‘nominato’ che dell’inchiesta in corso, il Procuratore ha deciso per lo stralcio e l’invio degli atti a Napoli.

Quali siano, in realtà, i rapporti tra i tre coinvolti questo è l’elemento chiave da chiarire nel corso dell’indagine che si aprirà formalmente all’arrivo del fascicolo a Napoli, con l’assegnazione del sostituto che vaglierà l’ipotesi di accusa. L’intercettazione, in ogni caso, è stata depositata anche agli atti dell’inchiesta nocerina e fa parte del corposo fascicolo che il sostituto procuratore Roberto Lenza ha costruito in collaborazione con i carabinieri del Reparto Territoriale e della polizia giudiziaria, nel corso di oltre tre anni di indagini. Due le ipotesi con le quali i magistrati napoletani potrebbero trovarsi ad affrontare nel caso del collega salernitano.

La prima che la donna, ascoltata a telefono, abbia in realtà mentito sulle sue amicizie ‘influenti’ e, pur di far piacere al suo collega, abbia riferito cose non vere. La seconda che vi sia stato un intervento preordinato a salvare dalle accuse un funzionario dell’Inps, coinvolto in un’indagine curata dalla Procura salernitana. In questo ultimo caso, saranno valutate eventuali ipotesi di accusa.

A tutela delle parti in causa, sarà la Procura napoletana a vagliare quella conversazione ‘incriminata’ e verificare se tra la funzionaria e il magistrato di cui millanta conoscenze vi siano stati accordi tesi a salvare l’altro funzionario. Un’indagine che non avrà tempi brevi e di cui si conosceranno le risultanze solo tra molti mesi. La notizia del coinvolgimento del magistrato - diffusa ieri - ha creato non pochi imbarazzi nelle due Procure, quella di Nocera e quella di Salerno.

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