IL GIALLO DI MARZIA

Preso il telefono del minorenne indagato

Sequestrati altri due smartphone dopo le intercettazioni: uno è del figlio 15enne di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese

PONTECAGNANO FAIANO - I sequestri procedono di pari passo con le intercettazioni. E la Procura prova a chiudere il cerchio attorno ai Vacchiano. Sintesi degli ultimi risvolti investigativi del giallo di Marzia Capezzuti , la 29enne di Milano che la sera del 7 marzo scorso sparì dalla casa popolare di via Verdi di Pontecagnano Faiano (gli inquirenti ipotizzano l’omicidio con successivo occultamento del cadavere). Mercoledì scorso, per esempio, la pm titolare dell’inchiesta, Licia Vivaldi , ha ordinato ai carabinieri del Nucleo investigativo di Salerno, diretti dal maggiore Gabriele Lo Conte , di sequestrare altri due telefonini, entrambi nelle mani di due ragazzini. Uno di loro è il figlio di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese , ha 15 anni e insieme ai genitori e al fratello Vito Vacchiano è indagato per concorso nei reati d’omicidio e occultamento: i militari dell’Arma sono stati nella comunità all’interno della quale il ragazzino vive da sette mesi e gli hanno portato via il cellulare. Salgono a sei gli smartphone sui quali gli inquirenti hanno messo le mani nell’ultimo mese: le intercettazioni continuano e di pari passo seguitano i decreti di sequestro, tesi ad acquisire ulteriori dettagli utili a ricostruire quanto accaduto a Marzia e provare a stringere il cerchio attorno ai Vacchiano prim’ancora degli esiti d’autopsia e test del Dna.

Altro lavoro per l’ingegnere informatico Roberto Merola , consulente tecnico della Procura, che lunedì alle 15 varcherà nuovamente la stanza 711 al settimo piano dell’Edificio F della cittadella giudiziaria di Salerno: la Vivaldi gli conferirà l’usuale incarico di procedere alla copia forense e alla messa in chiaro dei supporti di memoria contenuti nei due cellulari, per poi effettuare l’analisi e «illustrare se emergano dati, documenti o tracce informatiche relative a tutti i reati contestati, svolgendo accertamenti anche sui cloud associati ». Alla stregua degli altri smartphone – pure in quei casi venivano utilizzati da ragazzini – i due dispositivi freschi di sigilli per la Procura costituiscono «cose pertinenti al reato». Gli ultimi due cellulari sono un Samsung Galaxy A51 ed un Tcl 306. Dall’attività degli investigatori s’intende che i sequestri non riguardano cellulari finiti nella rete dei device già esaminati da Merola – che ha depositato le due consulenze richieste finora – ma attività d’intercettazione in corso.

Così come prosegue il lavoro del professore Alessandro Santurro , il medico legale al quale il gip Alfonso Scermino ha conferito l’incarico di depositare la perizia – all’atto del conferimento incarico, il 17 novembre – sullo scheletro in avanzato stato di decomposizione che fu rinvenuto il 25 ottobre nel casolare diroccato di via del Querceto, a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano, al confine con Faiano, e che ad ora è ancora custodito nella sala mortuaria dell’ospedale “Fucito” di Mercato San Severino. Prima d’ogni cosa s’attende il responso dei Ris di Roma, incaricati del test del Dna che dovrà confermare se il cadavere appartiene a Marzia. E poi il medico legale, coi consulenti di parte ( Panfilo Maiurano per i Vacchiano, Pasquale Giugliano per la pm e Luigi Mastrangelo per i familiari di Marzia), dovrà effettuare un sopralluogo nel rudere.

Nel registro degli indagati ci sono sette persone: le ipotesi di reato, a vario titolo, spaziano dall’omicidio con occultamento (contestato solo a Vito Vacchiano), al concorso (la madre Mariabarbara, Damiano, il figlio minore e i due amici Gennaro Merola e Gennaro Pagano ) passando per i maltrattamenti, il sequestro di persona e l’uso indebito della PostePay di Marzia (per tutti i Vacchiano, compresa Annamaria , e per Noschese). L’avvocato dei principali inquisiti è Pierluigi Spadafora : gli altri legali sono Stefania Pierro , Mario Pastorino , Lucia Capuano eSandra Santonicola). La famiglia di Marzia è assistita dai difensori Nicodemo Gentile , Antonio Cozza e Carmela Landi .