cava de’ tirreni

Presidio in difesa dell’ospedale

Ieri pomeriggio sit in di Rifondazione. Cauto il sindaco Galdi

CAVA DE’ TIRRENI. “Zero posti letto: l’ospedale chiude”. Questa la frase che si poteva leggere sugli striscioni che Rifondazione Comunista, nel pomeriggio di ieri, ha affisso all’ingresso del “Santa Maria dell’Olmo” per protestare contro il contenuto del decreto numero 7 - pubblicato sul Burc della Regione Campania lo scorso 5 febbraio - che paventa il rischio chiusura per il nosocomio cittadino.

In particolare nel documento l’ospedale di Cava è enumerato insieme agli altri presidi che sono confluiti nell’azienda universitaria ospedaliera “San Giovanni di Dio Ruggi D’Aragona”. A differenza di questi ultimi, per i quali sono descritti i servizi e fissati i posti letto, nella parte esplicativa del decreto del “Santa Maria dell’Olmo” non si parla in alcun modo.

Come sottolineato dalla segretaria provinciale della Cgil Sanità Margaret Cittadino, che è stata la prima a lanciare l’allarme, questo potrebbe significare che «di fatto l’ospedale di Cava assume la valenza di un contenitore vuoto nel quale non si prevede di allocare alcun servizio». Allarmato per le omissioni rilevate nel documento anche il consigliere di Prc Michele Mazzeo.

«La cosa più grave è che nel decreto non vi sia traccia neppure per le emergenze – ha spiegato il consigliere - Questo ci preoccupa molto e vogliamo vederci chiaro». Più cauto il sindaco Marco Galdi: «A breve il manager dell’azienda ospedaliera Elvira Lenzi potrebbe decadere – ha precisato È opportuno aspettare».

Alfonsina Caputano

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