Presidenza del Parco Spunta l’ipotesi Matera

L’attuale vicepresidente dell’ente segnalato dal neo ministro all’Ambiente Sulla candidatura si attende adesso il parere del governatore Caldoro

VALLO DELLA LUCANIA. Il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni potrebbe essere guidato nei prossimi cinque anni da Corrado Matera. È questa l’indiscrezione che circola nelle ultime ore, che vede l’attuale vicepresidente dell’ente tra i favoriti per la carica di presidente del secondo parco più grande d’Italia. Il nome dell’avvocato valdianese, residente a Teggiano, ma nato a Vallo della Lucania, nel 1970, sarebbe stato fatto dal neo ministro all’ambiente, Gianluca Galletti, al presidente della giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, che entro un mese dovrebbe dare un suo riscontro alla proposta.

Una nomina, quella di Matera, che se appoggiata da Caldoro, sarebbe accolta con favore da Casini, essendo l’attuale vicepresidente dell’ente parco, ex Pd, in quota al suo partito. Matera, oltre alla carica di vicepresidente del Parco del Cilento, riveste anche quella di consigliere di minoranza del comune di Teggiano. Candidato a sindaco nel 2009 nella lista civica “Impegno per Teggiano”, infatti, perse la competizione con uno scarto di circa 1000 voti, contro l’attuale sindaco Michele Di Candia.

Il consigliere regionale Udc, Luigi Cobellis, nega che ci sia stata alcuna candidatura di Matera, come non conferma neppure il diretto interessato che si trincera dietro un «non mi risulta una mia nomina alla presidenza del Parco» e anzi afferma «so che è Vincenzo Pepe in pole position per rivestire quell’incarico». Pepe dal canto suo ritiene «Matera il candidato idoneo nel segno della continuità».

In attesa di comprendere quali saranno gli sviluppi sulla vicenda, l’avvocato teggianese non manca di stilare quale percorso dovrà seguire il prossimo presidente. «Gli obiettivi che l’ente, che ha a disposizione un bilancio annuale di soli 3,8 milioni di euro, si era preposto 5 anni fa – dice - sono stati raggiunti». A suo avviso «il successore di Troiano ed il nuovo consiglio direttivo dovranno partire da quanto fatto finora per creare integrazione territoriale: prendere cioè i punti di forza del territorio (Certosa di Padula, aree archeologiche di Paestum e Velia, la costa, centri storici, Cervati e Monte Stella) e ben collegarli per farne una risorsa per il rilancio del territorio».

Di prossima nomina è anche il nuovo consiglio direttivo dell’ente composto da 8 membri: 4 nominati dalla Comunità del Parco; 1 dal ministro dell’agricoltura; 1 dal ministro dell’ambiente; 1 dalle associazioni ambientaliste e 1 dall’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale.

Andrea Passaro

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