Presentato il restyling di stemma e gonfalone

MONTECORVINO ROVELLA. Presentati ufficialmente il nuovo stemma e il gonfalone del Comune di Montecorvino Rovella. L’evento è iniziato con la cerimonia dell’alzabandiera tenutasi in piazza Municipio sulle note dell’inno nazionale intonato dal corpo bandistico Città di Montecorvino Rovella, poi in piazza Belvedere si è svolta la consegna dei bozzetti che, dalle mani di Francesco Galetta, araldista dell’ufficio onorificenza e araldica della presidenza del consiglio dei ministri, sono passati nelle mani del viceprefetto di Salerno, Vincenzo Amendola. Successivamente il viceprefetto ha provveduto a consegnarli al sindaco Egidio Rossomando, il quale, visibilmente emozionato, ha ringraziato le istituzioni presenti.

Significative le parole dei due storici locali, Silvia Paraggio e Alfredo D’Arminio dell’Archeo Club “Sguazzo”. I due scrittori, nel loro discorso, hanno ricostruito la storia della cittadina picentina e hanno spiegato l’origine dello stemma e del nome di Montecorvino Rovella. Numerose le rappresentanze civili, militari e religiose che hanno preso parte all’evento, tra cui i sindaci e gli amministratori di Acerno, Battipaglia, Bellizzi, Giffoni Valle Piana e Giffoni Sei Casali, San Cipriano e Olevano sul Tusciano; il capitano della Compagnia dei carabinieri di Battipaglia, Erich Fasolino; il comandante della Capitaneria di porto di Salerno, Gaetano Angora; il colonnello Camillo Sileo del Centro documentale esercito di Salerno; sua beatitudine Basilio I della chiesa ortodossa autocefala; don Emmanuel Vivo e don Marco Ventura. All’evento hanno preso parte anche le scolaresche di ogni ordine e grado.

«Gli emblemi civici – afferma Antonella Luciano, presidente del Consiglio comunale – testimoniano la storia, la cultura e l’identità del nostro paese. Sono emblemi che rappresentano senza distinzione ogni singolo cittadino di Montecorvino Rovella».

I nuovi simboli adottati dal comune picentino e decretati dal Presidente della Repubblica, stanno suscitando un acceso dibattito in seno ai più nostalgici, i quali avrebbero preferito la “vecchia” versione.

Roberto Di Giacomo

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