Presentato a Pagagni il movimento “È Ora”

Un gruppo di giovani scende in campo per proporre il rinnovamento della classe politica. Forse una lista per le elezioni

PAGANI C’è una città che non si arrende, che vuole ribellarsi, che ha coscienza e faccia pulita. Ieri mattina al bar “Cardillo”, in una sala gremita, è stato presentato il movimento civico “È Ora”, con un programma che, alla fine, tende a ridare dignità a una città. Ha spiegato la portavoce Giusy De Rosa: «È il momento di rialzarci, di combattere.

Non si può più girare la testa da un’altra parte». Nel movimento giovani e meno giovani: da Anna Tortora a Teresa Fiore, da Luigi Sales a Riccardo Christian Falcone. Ancora Rita Tortora, Aldo Padovano, Chiara Galdieri, Claudia Ferrara, Federica Monte, Michelangelo Iossa, Maria Lucia Giorgio, Felice Califano, Stefania Petrosino e tanti altri. Lontani da consorterie e consociativismi vecchi e nuovi, non escludono la possibilità di presentare una lista civica alle prossime amministrative. Ma i paletti sono chiari: non potranno essere presenti persone indagate per camorra; non verranno candidati soggetti che hanno già ricoperto l’incarico di consigliere comunale o di sindaco e, infine, l’appello alla società civile: «Crediamo - si legge nel manifesto - che per realizzare un programma condiviso e realmente democratico sia fondamentale raccogliere le istanze che arrivano dal basso affinché ogni cittadino interessato possa incidere con il suo carico di bisogni e competenze».

Un appello forte, indirizzato principalmente a quel ceto cittadino sicuramente perbene che per anni ha preferito delegare a forze molto spesso trasversali le proprie istanze con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Pagani è l’unico comune della provincia a essere stato sciolto due volte per infiltrazioni della criminalità organizzata. Ancora Giusy De Rosa: «Vogliamo coinvolgere tutti i cittadini, senza distinzioni ideologiche. È fondamentale, però, che i partiti cambino perché adesso sono impresentabili». Insomma, come dicono i ragazzi all’unisono, «è ora di cambiare».