Presentò una falsa prova a difesa Avvocato rischia il processo

Un legale di Sarno è accusato con la moglie di favoreggiamento a vantaggio di un ventiduenne Chiuse le indagini avviate un anno fa dopo una perquisizione nel suo studio professionale

SARNO. Risponde di favoreggiamento personale, falso ed errore indotto da inganno, il legale sarnese raggiunto in concorso con la consorte dall’avviso di conclusione indagine disposto dalla procura di Nocera Inferiore. L’avvocato era finito sotto inchiesta per aver prodotto una falsa prova difensiva, predisponendo un alibi per il suo cliente arrivato a condizionare il tribunale del Riesame, circostanze documentali successivamente smentite dai riscontri della magistratura nocerina. Il legale e sua moglie hanno adesso venti giorni di tempo a decorrere dalla notifica del provvedimento di conclusione indagini per presentare memorie difensive o chiedere interrogatorio al pm.

Il sostituto titolare dell’inchiesta, Roberto Lenza, nel corso dell’inchiesta dispose una perquisizione nell’ufficio del legale, eseguita nell’ottobre del 2012, per comprovare quanto ora contestato. L’ufficio investigativo dei carabinieri della sezione p.g. della procura ha completato in queste ore l’attività d’indagine, parallela al procedimento penale originario. A innescare l’ordine di accertamento disposto dal pubblico ministeroLenza, titolare dell’accusa, fu il teste indicato quale dichiarante nelle attività investigative della difesa curate dall’avvocato.

La vicenda giudiziaria che ha dato luogo alle attuali contestazioni coinvolge i tre sarnesi Sorice, il padre con due figli, imputati in concorso, protagonisti il 30 marzo del 2012 di una scorribanda in un esercizio pubblico di Sarno. In particolare finì in manette e poi sotto processo il ventiduenne Domenico Sorice, scarcerato e poi tornato in carcere su disposizione dell’ufficio gip di Nocera Inferiore, con una specifica ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di tentato omicidio, tentata rapina, porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, provvedimenti emessi su richiesta della procura di Nocera Inferiore.

Il giudice ravvisò i gravi indizi di colpevolezza messi insieme dai carabinieri dopo precedente provvedimento di arresto in flagranza. Il giovane indagato da quell’episodio beneficiava della libertà dopo una subitanea scarcerazione, ma la procura raccolse ulteriori e determinanti risultanze investigative sulla pericolosità dell’indagato, sulla sua condotta criminosa e sul suo profilo criminale, con la richiesta di successiva misura cautelare restrittiva.

Il fatto accaduto il 30 marzo era una storia di alcol, droga e violenza, con aggressione in concorso eseguita dal terzetto dei Sorice. Il legale e la moglie rispondono della compilazione di un falso verbale di assunzione informazioni per costruire un alibi, con firma apocrifa e successiva impugnazione dell’ordinanza cautelare davanti al Riesame, che valutò positivamente il materiale a discolpa e dispose la scarcerazione, indotto in errore dal lavoro difensivo.

Alfonso T. Guerritore

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