le reazioni

Preoccupazione dei sindacati per il futuro occupazionale

La notizia della vendita del Cstp è ancora troppo fresca per avere già ben chiare le conseguenze di una tale decisione, tuttavia non mancano i primi commenti. «Abbiamo preso atto di una notizia che...

La notizia della vendita del Cstp è ancora troppo fresca per avere già ben chiare le conseguenze di una tale decisione, tuttavia non mancano i primi commenti. «Abbiamo preso atto di una notizia che era già nell’aria – commenta Amedeo D’Alessio segretario provinciale della Filt Cgil – Si era tentata la strada della ristrutturazione, ma il ministero dello Sviluppo economico si è reso conto che la mole del debito era enorme e si pensato a questa altra strada». Esattamente ciò che ha detto anche il commissario straordinario Raimondo Pasquino nella conferenza stampa di qualche giorno fa. «Sicuramente – aggiunge – non è una notizia che ci fa piacere, ma era inevitabile. Il vero dramma è stato quello di non essere stati accompagnati dalla proprietà in termini economici e finanziari. Ancora oggi ci sono Comuni che non hanno versato la quota della ricapitalizzazione, per intenderci. Si apre ora una fase complicata e difficile».

L’attenzione sarà rivolta soprattutto a garantire gli attuali livelli occupazionali. «Attualmente il Cstp non ha più i problemi di prima – dice sempre D’Alessio – Speriamo, quindi, che ci possa essere l’attenzione da parte di aziende solide così da poter chiudere questa brutta pagina e aprirne un’altra in cui non solo vengono salvaguardati ma addirittura aumentati i livelli occupazionali, nonché gli investimenti. In questo modo si potrà offrire un servizio migliore e più efficiente». Dispiaciuto per l’evoluzione della vicenda e, più in generale, per la situazione del trasporto pubblico regionale è Gerardo Buonocore, delegato al settore da Confindustria Campania. «Si tratta di un’azienda storica e spero vivamente che il futuro acquirente gli ridia il lustro che merita», commenta, per poi aggiungere: «La gestione del trasporto pubblico locale va migliorata in generale. Negli ultimi 4/5 anni la qualità è notevolmente arretrata. Si deve migliorare l’intero sistema a livello di programmazione, gestione politica, offerta, qualità. Abbiamo i bus più vecchi d’Italia, continuare così è un peccato per tutti». La vendita del Cstp può, però, essere utile. «Spero che quanto accaduto sia propedeutico per un ragionamento complessivo. Se mettono in vendita una delle aziende pubbliche più virtuose della Campania, cosa possiamo immaginare per le altre. Si tratta di debiti che cadono tutti sui cittadini».

Intanto, restando in argomento, potrebbero partire il prossimo mese di giugno i nuovi bandi di gara per la gestione del trasporto pubblico a livello regionale. Quelli, infatti, predisposti nel 2014 dall’allora assessore ai Trasporti Vetrella sono stati sospesi in autotutela dalla stessa Regione Campania in quanto non rispondevano alle nuove linee guida diramate dall’Autorità dei trasporti e, dato che c’era un contenzioso aperto dinanzi al Tar, la sconfitta era certa. (a.c.)

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