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Prelazione su “Villa Salati” Il ministero fa dietrofront

CAPACCIO PAESTUM. Acquisto di Villa Salati: Il ministero rinuncia. La Soprintendenza archeologica della Campania, insieme con la direzione del Parco archeologico di Paestum e con il ministero dei...

CAPACCIO PAESTUM. Acquisto di Villa Salati: Il ministero rinuncia. La Soprintendenza archeologica della Campania, insieme con la direzione del Parco archeologico di Paestum e con il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, «ha valutato – si legge in una nota di ieri – l’ipotesi di acquisire mediante l’esercizio del diritto di prelazione il bene, i terreni che la circondano e i manufatti accessori che su di essi insistono. Sotto il profilo giuridico, la vicenda è apparsa subito densa di complessità». In particolare il prezzo, ritenuto molto elevato: «Il fatto che sia stato stipulato un atto di compravendita tra i proprietari e la società acquirente per un importo di 4,1 milioni non consente alcun margine di trattativa sul corrispettivo fissato che, viceversa, si ritiene eccessivamente elevato. A tale considerazione – evidenzia la Soprintendenza – va aggiunta la spesa cospicua che occorrerebbe affrontare in futuro per il consolidamento, restauro e pieno recupero del bene e delle parti circostanti».

Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla constatazione che, «qualora venisse esercitata la prelazione, non si acquisirebbe al patrimonio statale l’intero complesso. Infatti dall’atto notarile di compravendita è esclusa parte dei terreni, che ricadrebbe comunque nella disponibilità esclusiva dell’acquirente privato con l’evidente impossibilità di destinare il bene a un unico utilizzo».

Considerazioni che hanno indotto il ministero a ritenere che l’acquisizione di Villa Salati di Paestum «non si configuri come azione di interesse pubblico dello Stato».

Dalla Soprintendenza ricordano comunque che la proprietà è sottoposta a regime di vincolo archeologico e architettonico diretto; e, in base alla legge vigente, c’è «l’inedificabilità assoluta». Per questo, affermano, il complesso Salati dovrà essere «preservato nelle sue forme attuali e destinato ad usi compatibili con la valenza storica, archeologica e monumentale, condizioni imprescindibili che gli enti preposti assicureranno con una vigile e attenta azione di tutela».

Angela Sabetta

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