Prefabbricati post sisma Slitta lo smantellamento

Rinviato ancora di un anno l’intervento di risoluzione del problema container Nei campi di Pregiato, San Pietro, Ginestre e Annunziata vivono venti famiglie

Non ce l’ha fatta l’amministrazione metelliana a mantenere l’impegno di smantellare i prefabbricati post terremoto che ancora insistono sul territorio cittadino entro i termini prefissati. Incombenze imputabili a ritardi nell’erogazione dei fondi da parte della Regione Campania sommate alle disparate situazioni di quanti vivono nei containers hanno fatto, inevitabilmente, slittare in avanti il traguardo che inizialmente era stato fissato per lo scorso dicembre. E così bisognerà attendere almeno un altro anno per poter vedere finalmente risolto il problema.

A oggi restano circa 20 famiglie che ancora vivono nei campi containers tra le frazioni di Pregiato, San Pietro, località Ginestre e Annunziata. Il problema, tra i prioritari da risolvere, è quello rappresentato dal fatto che almeno la metà di questi nuclei familiari occupa senza titolo i containers e non hanno quindi diritto a un alloggio comunale. Bisognerà, stando a quanto confermato dagli uffici tecnici di Palazzo di Città, procedere alle operazioni di sgombero. Le restanti famiglie, invece, sono perlopiù anziani o nuclei monofamiliari per i quali bisogna trovare una soluzione abitativa che sia adatta e confacente alle singole esigenze.

Il tutto al netto dell’ultimazione dei cantieri che interessano il terzo lotto di alloggi popolari definitivi nella frazione di Pregiato. I lavori sono fermi per un contezioso con la ditta appaltatrice, ma a quanto pare potrebbero sbloccarsi a breve grazie all’interessamento della seconda e terza impresa nella graduatoria di gara ma solo alla luce di garanzie da parte della Regione sui tempi di erogazione dei fondi stanziati.

Nel frattempo si è al lavoro proprio per trovare i locali necessari a ospitare, temporaneamente, quanti attendono l’alloggio definitivo. La soluzione ha portato, nell’ultimo anno, a investire circa 25mila euro per la riattazione di alcuni locali finiti in disuso e in precarie condizioni manutentive come quelli che rientrano nel complesso dell’ex Acismom di via Luigi Ferrara.

Restano, infine, le questioni dello smantellamento (per il quale il Comune è stato destinatario di un finanziamento di 850mila euro non ancora erogati) e della dismissione: a tal proposito è in corso una vera e propria operazione di recupero risorse e, stando alle stime degli uffici comunali, si potrebbe riuscire entro la fine dell’anno a reperire almeno 1 milione di euro per finanziare gli interventi.

A margine di questo complesso quadro c’è la situazione di degrado in cui versano i campi di prefabbricati sommersi dalla spazzatura, dall’incuria e preda di atti vandalici e furti di materiali che ne hanno inevitabilmente compromesso lo stato manutentivo.

Giuseppe Ferrara

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