Pratiche di condono ferme C’è il rischio abbattimenti 

Negli uffici del Parco oltre quattromila istanze, impossibile sanarle entro il 31 Iannuzzi s’appella alla Regione Campania: «Serve una proroga dei termini»

VALLO DELLA LUCANIA. Oltre 4mila pratiche di condono bloccate negli uffici del Parco Nazionale da sanare entro il 31 dicembre. Un’impresa impossibile che potrebbe causare centinaia di abbattimenti in tutto il Cilento: case rurali trasformate in civili abitazioni ma anche muri e piccole difformità. L’sos arriva dal presidente della Comunità del Parco Salvatore Iannuzzi che ha chiesto nei giorni scorsi al vice presidente della Campania con delega all’Ambiente e all’Urbanistica Fulvio Bonavitacola una legge ad hoc per prorogare la scadenza dei termini.
«Dobbiamo legittimare il diritto di proprietà di tante persone che con sacrificio si sono date un tetto e che, pur avendo commesso degli sforamenti urbanistici, sono ricorsi alle leggi vigenti per condonarli», ha spiegato il presidente Iannuzzi. Migliaia di pratiche di condoni edilizi “presentati ai sensi delle leggi n. 47/85 - 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del permesso in sanatoria. Il 31 dicembre 2017 infatti – spiega Iannuzzi - è l’ ultima data entro cui le pratiche pendenti in tanti comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere chiuse con il rilascio di un permesso definitivo. In caso contrario i comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili».
Iannuzzi lo scorso anno chiese al direttore dell’Ente di procedere alla valutazione di tutte le pratiche in attesa di definizione da circa 30 anni “valutando gli interventi oggetto di condono sulla base dell’impatto prodotto dal carico antropico sull’area”. «Ma tali criteri – spiega Iannuzzi - ad oggi, non sono ancora stati recepiti dall’Ente a causa dell’ articolato e complesso iter procedurale». In particolare «l’indeterminatezza della norma e l’assenza di indirizzi oggettivi per la formulazione del “parere” del Parco – chiarisce Iannuzzi - impediscono, di fatto, agli uffici dell’ente di esprimersi, determinando incertezza sui tempi del rilascio del titolo edilizio in sanatoria».
Anche il Consiglio di Stato ha più volte confermato la necessità, per il rilascio delle concessioni in sanatoria, di acquisire il parere degli Enti Parco, anche su istanze di condono presentate prima della loro istituzione.
Intanto il presidente del Parco Tommaso Pellegrino ha fissato per il prossimo 21 dicembre un consiglio direttivo con all’ordine del giorno il problema delle pratiche di condono.
(re. pro.)
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