libia

Poteri al governo d’unità nazionale

Sostegno di Ue e Stati Uniti, ma manca il voto del Parlamento

PARIGI. Passi avanti importanti in Libia, dove i paesi Ue e gli Stati Uniti assicurano il loro «totale sostegno» al governo di unità nazionale protagonista del percorso di stabilizzazione previsto per la Libia. Un appoggio che arriva fino a mettere in cantiere «sanzioni a livello europeo», come ha annunciato Paolo Gentiloni, per chi si oppone al tentativo di Fayez Serraj sostenuto dall’Onu. Il consiglio presidenziale libico guidato da Serraj ha proclamato l’entrata in funzione del governo di unità nazionale - pur in mancanza di un voto di fiducia del parlamento di Tobruk - e ha chiesto a tutte le altre autorità libiche di «mettersi immediatamente in contatto con il governo di unità per attuare le modalità di passaggio dei poteri in modo pacifico». Poi l’appello «alla comunità internazionale», in particolare a Onu, Lega Araba, Ue e Ua, di «cessare ogni relazione con autorità che non dipendano direttamente dal governo di unità». Gli interrogativi però permangono, nonostante «a Parigi siano stati prese buone decisioni», come ha riferito Gentiloni, presente alla riunione insieme all’Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini. I progressi che si stanno compiendo in Libia «possono consentire nei prossimi giorni un inizio di stabilizzazione del paese. Tutti noi - ha detto il titolare della Farnesina - lo consideriamo fondamentale per evitare che la minaccia dell’Is in Libia si rafforzi in modo eccessivo». Così come ha denunciato ieri sera da Malta l’inviato Onu Martin Kobler, secondo il quale l’espansione dell’Is nel Paese cresce di giorno in giorno.