Posto auto occupato da un palo 

Singolare esito di una parte dei lavori al Tavoliello: parcheggio con un possibile stallo in meno

Nuovi disagi e nuovi scenari tragicomici si presentano giorno dopo giorno durante i lavori di riqualificazione in corso sul tratto Tavoliello-Epitaffio. L’ultima “gaffe” avvenuta in ordine di tempo, è figlia probabilmente di una mancanza di chiara comunicazione tra i residenti e chi sta svolgendo i lavori. Infatti, è stata realizzata un’area parcheggio a bordo marciapiede, come in altri punti del tratto stradale, ma all’interno dell’area si erge un palo della luce che automaticamente elimina un posto auto.
L’anomalo caso è probabilmente frutto di una non chiara comunicazione tra chi ha svolto i lavori e i residenti che, in corso d’opera, hanno chiesto delle modifiche ai lavori per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione che si presenta un centinaio di metri prima. Infatti, in direzione centro città, allo svincolo per imboccare via San Cataldo o via Santa Maria di Costantinopoli, il nuovo marciapiede non viene visto di sera dai cittadini che spesso vi ci sono finiti dentro con la propria auto.
Accontentate le richieste dei residenti, evidentemente, non si è tenuto conto che il palo della luce (inizialmente previsto sul marciapiede) ora occupa un posto che sarebbe stato utile agli automobilisti. Come se non bastasse, sul palo dell’illuminazione, campeggia un segnale stradale che indica “divieto di sosta e di fermata”’. Molta confusione, dunque, anche se chi vive in zona crede che l’anomalia verrà risolta con l’installazione della nuova illuminazione: «Nei punti dove sono stati già svolti i lavori è stata installata anche la nuova illuminazione – raccontano residenti e commercianti – speriamo venga fatta la stessa cosa anche qui, altrimenti non si capisce bene se il parcheggio si può usare o no, essendoci anche un divieto di sosta e fermata».
Il caso curioso è solo l’ultimo di una lunga serie che sta accompagnando i lavori di riqualificazione: dal furgone impantanato nella via di fuga del cantiere, passando per le tubature dell’acqua rotte durante i lavori a finire al più famoso caso di automobilisti che non vedono il nuovo marciapiede e vi si schiantano dentro.
Filippo Folliero
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