«Posti letto, Salerno penalizzata»

La Uil e l’atto aziendale dell’Asl: «Nessuna concertazione con il “Ruggi”, altri ricoveri in bilico»

La sforbiciata data dal manager dell’Asl Antonio Squillante ai posti letto dei presìdi del territorio, è probabilmente una delle principali criticità a cui i sindacati si preparano a dare battaglia. Sotto accusa finisce soprattutto la sperequazione tra il nostro territorio e quello napoletano. «Siamo stati fortemente penalizzati - denuncia Lello Albano della Uil medici - A Napoli il rapporto tra posti letto ed abitanti è di 3,5 per mille. Da noi è di 2,5 per mille. Come se non bastasse l’Atto aziendale taglia altri duecento posti, passando dagli attuali 1873 ai futuri 1675». Ad essere sguarniti in maniera gravissima sono, secondo Margaret Cittadino della Cgil, i territori del Cilento. «E’ lì che si avranno gli effetti più nefasti - ha spiegato la sindacalista - La riorganizzazione di Squillante non tiene conto di due fattori fondamentali: le distanze e la condizione delle strade del Cilento e del Vallo di Diano e l’afflusso di visitatori stagionali». Ma la depauperazione preoccupa anche per il futuro: «Il famigerato decreto 49 prevedeva già in partenza una riduzione dei posti per l’Asl a fronte di un incremento per l’Azienda ospedaliera universitaria - ha incalzato Albano - Questo perchè si immaginava, come sarebbe stato auspicabile, che i due Atti aziendali venissero redatti in sinergia. Così non è stato per le note vicende del “Ruggi” ed ora il travaso di posti letto che poteva essere calibrato sulle esigenze del territorio rischia di restare lettera morta. Anzi, temiamo di perdere ulteriori posti letto». Il rischio di vedere andare in fumo altre possibilità di ricovero è intimamente legato alla carenza del personale: senza uno sblocco del turn over, che continua ad essere osteggiato per motivi di budget dalla Regione Campania, è già difficile riuscire a tenere in vita i reparti attualmente presenti. Sul taglio di primariati ridondanti, invece, sembrano concordi, a patto che «si riducano anche i centri di spesa che sostenevano le strutture complesse falcidiate, altrimenti siamo in presenza di un’operazione di mero maquillage». Ma le emergenze non finiscono qui: «Anche per questo abbiamo inviato a Squillante e Morlacco una richiesta di confronto - ha sottolineato Cittadino - L’Atto aziendale confligge in più punti, violando le norme statali e nazionali, non è aderente al fabbisogno del territorio, non considera, fatto gravissimo, le mobilità passive. Non c’è nessuna sinergia con il “Ruggi”, fatta eccezione per la rete dell’emergenza, dalla quale, non si capisce bene a che titolo, vengono tagliate fuori le unità di terapia intensiva. Non si fa cenno alle case della salute o alla sanità penitenziaria e lo stesso accorpamento dei distretti rischia di lasciare l’utenza senza una adeguata rete di assistenza». Posizione fortemente critica anche per la Flp sanità: «L’Atto aziendale - ha specificato il segretario Roalndo Scotillo - affossa definitivamente la sanità provinciale non contemplando l’ospedale di Agropoli , prevedendo la trasformazione degli ospedali di Oliveto Citra , Scafati e Roccadaspide in ospedali di Riabilitazione che andranno definitivamente fuori dal sistema dell’ emergenza con grave rischio per la salute della popolazione».

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