la vertenza

Posti a rischio nel gruppo Paif Calabrese incontra lavoratori

In attesa di sviluppi sulla delicata questione del gruppo Paif, ieri mattina il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, Gerardo Calabrese, ha incontrato una delegazione di lavoratori....

In attesa di sviluppi sulla delicata questione del gruppo Paif, ieri mattina il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, Gerardo Calabrese, ha incontrato una delegazione di lavoratori. I dipendenti delle aziende Paif e Termopaif, in presidio da lunedì scorso dinanzi agli stabilimenti battipagliesi di via Spineta, hanno avuto modo di confrontarsi con Calabrese, accompagnato nell’occasione dal coordinatore del circolo Sel di Eboli Carlo Manzione. «Cercheremo di sollecitare il Governo e il Ministero dello Sviluppo Economico – ha detto Calabrese ai lavoratori - ad attivare un tavolo unico di crisi per tutte le vertenze attualmente in atto nella provincia di Salerno: dall’Essentra-Filtrona all’Italcementi, sono tante le aziende che stanno chiudendo lasciando a casa decine e decine di lavoratori. Ormai il nostro territorio – ha constatato – è progressivamente destinato a veder chiudere varie aziende le quali trovano più economicamente conveniente produrre in altri Paesi. Il nostro obiettivo deve essere non solo quello di pressare il Governo affinché tagli il costo del lavoro ma, soprattutto, a puntare sulle peculiarità del nostro territorio». «Nei prossimi giorni – ha concluso – attraverso il nostro deputato, l’onorevole Michele Ragosta, solleciteremo in tal senso l’esecutivo nazionale attraverso un’interrogazione parlamentare».

Dopo le interrogazioni presentate dai parlamentari del Pd, gli incontri avuti al Comune del consigliere regionale Donato Pica e la riunione in Prefettura della scorsa settimana, fortemente voluta dal segretario cittadino del Pd Luca Lascaleia, ieri mattina è stato quindi Calabrese ad interessarsi della delicata vicenda.

Lunedì, al più tardi martedì, si saprà qualcosa di più. Entro tale termine, infatti, saranno depositato dai consulenti i piani di liquidazione per la Paif e probabilmente anche per la Termopaif. I veri dubbi sono su quest’ultima azienda che, secondo i piani originari della proprietà dovrebbe continuare ad operare pur ridimensionata nel numero dei lavoratori (da 53 a 28). Il timore è che è anche la Termopaif possa andare verso la liquidazione.