Post su Fb contro i vigili: denunciate 

Due donne accusate di diffamazione aggravata per i sequestri fatti al mercato

CAPACCIO PAESTUM. Diffamazione aggravata per mezzo dei social network: è questo il reato contestato a due donne del posto, responsabili di alcuni post infamanti contro la polizia locale coordinata dal capitano Natale Carotenuto. Post, per i quali i caschi bianchi hanno proceduto con una denuncia alla Procura di Salerno nei confronti di R.V. 30 anni e C.M. 35 anni. L'accusa per loro è di aver scritto dei post, a margine di un articolo pubblicato su Facebook, sui sequestri di merce contraffatta al mercato settimanale effettuato dai vigili. Le due donne sostenevano nei post che la merce venisse “divisa” tra i vigili, che se ne appropriavano indebitamente, ledendo così l'immagine della polizia locale.
Entrambe sono state convocate presso la stazione della polizia locale, di fronte all’evidenza dei fatti si sono dette pentite per le affermazioni ingiuriose ed hanno proceduto anche a cancellare i post. Va specificato che la procedura prevede che la merce contraffatta sia consegnata all'ufficio competente della Procura per essere successivamente distrutta. In alcuni casi può essere, qualora si presenta con regolare certificazione Cee, donata in beneficenza. La Suprema Corte ( sentenza 50/17 della sez. I Penale) ribadisce che «la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca facebook integra un'ipotesi di diffamazione aggravata poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone. L’aggravante dell’uso di un mezzo di pubblicità, nel reato di diffamazione, trova, infatti, la sua ratio nell'idoneità del mezzo utilizzato a coinvolgere e raggiungere una vasta platea di soggetti, ampliando e aggravando in tal modo la capacità diffusiva del messaggio lesivo della reputazione della persona offesa, come si verifica ordinariamente attraverso le bacheche dei social network, destinate per comune esperienza ad essere consultate da un numero potenzialmente indeterminato di persone». (a. s.)