Possibile amichevole contro il Torino per la grande festa 

In onore della sfida giocata in serie A nel torneo ’47-’48 Si pensa anche alla mostra fotografica allo stadio Vestuti

SALERNO. La data cerchiata in rosso, o meglio in granata, è il 19 giugno 2019. Così lontana, eppure già adesso così vicina nella percezione d’un popolo che si nutre di passione per il calcio. Tredici mesi all’anniversario più atteso: il 100esimo compleanno dell’Unione Sportiva Salernitana, nome scelto dai “padri fondatori” nell’assemblea costituente tenutasi al civico 67 del fu Corso Umberto I (oggi via Mercanti) e tornato in auge dal 2012, anno in cui la nuova società di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma riacquisì i simboli storici del calcio cittadino. Era una delle condizioni, il ripristino della tradizione, “dettate” dalla manifestazione pubblica d’interesse con cui l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Vincenzo De Luca scelse di far ripartire il football all’ombra del Castello d’Arechi dopo la cancellazione dal professionismo della Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi. Proprio sotto la “vecchia gestione”, nell’inverno del 2010, si celebrò il 90esimo compleanno del club, il più discusso. Erano tempi di contestazione aperta, con la squadra ultima in classifica in serie B e destinata alla retrocessione: la celebrazione, indetta già con diversi mesi di ritardo rispetto alla naturale collocazione del giugno 2009, si tenne nella caserma Le Guide, senza tifosi, alimentando il malumore popolare. Va da sé che il centenario sia appuntamento ancor più importante, da vivere ben oltre la ritualità d’un giorno che già da diversi anni gli ultras della Curva Sud Siberiano hanno “fatto loro”, organizzando, ogni 19 giugno, una festa dell’appartenenza che si dipana in una sfilata per le strade del centro cittadino, aperta dai bambini che marciano in testa al corteo tra le bandiere al vento, per poi concludersi con suggestive scenografie notturne in riva al mare. Per i 100 anni occorre altro. Per questo, già a inizio febbraio, la giunta comunale di Salerno ha deliberato la costituzione d’un comitato organizzatore per la celebrazione dell’evento del 2019, cui sarà affidato il compito d’«avviare la stesura di un programma ambizioso e coinvolgente, che possa soddisfare le esigenze delle diverse generazioni che hanno seguito e seguono le sorti della squadra della città». L’iniziativa del Comune, per il momento, sarebbe autonoma rispetto alla macchina organizzativa messa invece in moto dalla Salernitana che, parallelamente, ha già stilato le prime bozze per scandire la marcia d’avvicinamento alla data clou. «Nelle chiacchierate fin qui fatte tra noi, in società, è emersa la volontà di festeggiare non soltanto la squadra, ma l’intera città che rappresenta», parole del co-patron granata Mezzaroma qualche settimana fa. Il resto, per adesso, è tutto da costruire. Come quella d’organizzare un’amichevole con il Toro, in onore della partita del campionato di serie A 1947/’48 giocata al Vestuti (all’epoca ancora Stadio Littorio) contro il Grande Torino, o di far rivivere la mostra promossa dai tifosi dell’Associazione 19 giugno 1919 lo scorso settembre proprio nello storico impianto di piazza Casalbore.
Afn/Dario Cioffi
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