LA TRAGEDIA

Positano, perde la vita a 17 anni: arrestato autista Ncc

Fernanda stava andando in scooter al suo liceo a Sorrento: investita e uccisa Conducente positivo al drug test

POSITANO - I demoni s’affacciano sul Paradiso. Alle 9,30 d’un giovedì mattina, imbrattano di sangue l’asfalto della strada statale Amalfitana, la suggestiva e spaventosa “163”, sospesa sul mare che bagna l’incantevole “Divina”. E località Garitta di Positano, sublime angolo di cielo della Costiera, ultimo scorcio terreno che s’è parato dinanzi agli occhi di Fernanda Marino, 17 anni, l’angelo di Montepertuso. Fernanda non c’è più: s’è spenta dopo esser stata travolta da un Mercedes classe V, un van nero come la morte, un mezzo del servizio Ncc, Noleggio con conducente. E il conducente è un autista pompeiano di 28 anni che sfrecciava verso la Città Verticale per fare il carico di turisti da portare in Penisola sorrentina: ha ignorato il rosso del semaforo, alle porte d’uno dei tanti, eterni sensi unici alternati che affastellano la Statale, ostaggio di diuturni lavori di consolidamento dei costoni e carreggiate ristrette. L’autista, hanno riferito i testimoni, avrebbe sorpassato tre auto e un pullman fermi, in attesa, e lungo la strettoia avrebbe travolto lo scooter di Fernanda (che indossava pure il casco), il fanale sinistro anteriore contro il ciclomotore.

Il 28enne è risultato pure positivo ai cannabinoidi, e ieri sera i carabinieri della Compagnia d’Amalfi, diretti dal capitano Umberto D’Angelantonio, lo hanno arrestato: è ai domiciliari, indagato per omicidio stradale. Fernanda non c’è più. Era scesa di casa per raggiungere la sua scuola, il liceo Scientifico “Salvemini” di Sorrento. Il Mercedes è spuntato da una curva, al chilometro 10,540, in un tratto dalla visibilità assai limitata. La ragazza, sbalzata dal ciclomotore, è finita sull’asfalto, in fin di vita. Sul posto i sanitari del 118, sopraggiunti dall’ospedale “Costa d’Amalfi” di Castiglione di Ravello: non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Fernanda, uccisa dai traumi riportati al cranio e al torace. Il suo corpo è stato coperto con un telone verde, di quelli utilizzati per coprire le grate dei lavori eterni.

Salvatore Serio

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