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Porticciolo, lavori rinviati Ilardi: «Il Paese è fermo»

«L’esito elettorale ha creato ancora più incertezza nel circuito finanziario e quel segnale di stabilità che le banche tanto aspettavano non è arrivato. L’instabilità del sistema Paese rischia di...

«L’esito elettorale ha creato ancora più incertezza nel circuito finanziario e quel segnale di stabilità che le banche tanto aspettavano non è arrivato. L’instabilità del sistema Paese rischia di uccidere tutto». Antonio Ilardi, titolare dell’omonima impresa di costruzioni che in primavera doveva dare il via ai lavori per il nuovo porto di Pastena, il “Marina urbano”, al momento, e con amarezza, afferma di non essere più tanto convinto che l’opera che, nel progetto, dovrebbe andare a riqualificare l’area dove attualmente c’è il conosciutissimo “porticciolo”, partirà a breve. «Stiamo aspettando che venga smaltita la sbornia elettorale - afferma l’imprenditore - e, nel frattempo, riflettiamo sulla tempistica possibile per l’apertura del cantiere che potrebbe slittare a prima, se non dopo, l’estate ma, nonostante tutto, stiamo lavorando serenamente». La grande infrastruttura si farà, questa è l’unica certezza di Ilardi, nei modi e nelle dimensioni già note. «Non ci sono i presupposti per rimodulare il progetto - afferma - perchè siamo convinti che quello presentato sia il miglior progetto possibile».

Non intende commentare la campagna “anti porto” che da mesi sta portando avanti il comitato “Giù le mani dal porticciolo” con il supporto di molti residenti della zona preoccupati che la nuova struttura possa far perdere fascino e suggestione a un luogo a loro molto caro. Quello che si limita a dimostrare Ilardi, in merito alle rimostranze registrate nel quartiere, è «amarezza e delusione» per l’atteggiamento che alcuni salernitani stanno dimostrando nei confronti del “nuovo”. «Pur di lottare contro la modernità si lotta contro la possibilità di lavoro che essa può offrire», afferma piccato, aggiundendo poi: «Se un imprenditore va all’estero con un’idea innovativa e con fondi da investire, gli srotolano il tappeto rosso. Quì invece si protesta a prescindere, con carnevali e tamburi». Il riferimento è, ovviamente, alle iniziative che i ragazzi del comitato hanno organizzato nei giorni e nei mesi passati per ostacolare il progetto che, ricordiamolo, andrebbe a rivoluzionare completamente il fronte del mare di Pastena.

Anche l’associazione “Italia nostra” è scesa in campo contro il “Marina urbano”: «Quello che si intende attuare nella zona - ha dichiarato qualche tempo fa la presidente della sezione locale, Raffaella Di Leo - è una spia di ciò che sta accadendo in tutta Salerno, città presa d’assalto dagli interessi speculativi legati al cemento».

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