Porti, Delrio conferma un’Autorità unica per Napoli e Salerno

Ai due scali campani il ministro assegna un solo compito «Scaricare turisti e non più merci, perché rendono di più»

SALERNO. Brutte notizie per la comunità portuale salernitana. Ieri a Napoli il ministro Graziano Delrio parlando della riforma dei porti, e riferendosi a quelli di Napoli e Salerno, ha sottolineato che «ci sarà piena autonomia delle direzioni di scalo ma anche la capacità di lavorare insieme. Io non voglio moltiplicare leggi ma attivare sistemi cooperativi: Copenaghen e Malmoe sono in due Paesi diversi, ma oggi sono gestiti da una sola autorità portuale».

Il messaggio dunque, è stato chiaro: il governo, contrariamente a quanto previsto in altre regioni, vuole che in Campania ci sia un’autorità portuale unica, con singole direzioni di scalo.

Se esistano ancora margini per evitare l’accorpamento, così come richiesto dalla maggioranza delle imprese che lavorano nel porto commerciale di Salerno, si capirà nelle prossime settimane, quando la riforma dei porti arriverà in aula.

Ma c’è di più: Delrio ipotizza un ruolo completamente diverso dagli attuali per i porti di Napoli e Salerno. «Non solo il transhipment è ricchezza, lo è molto di più il turismo. La vocazione del porto di Napoli e Salerno – ha detto il ministro dei Trasporti, che anche a livello terminologico già parla di un tutt’uno – non è lo scarico di merci, ma essere uno dei più grandi poli turistici del Mediterraneo». Intervenendo all’assemblea di Confindustria a Napoli, Delrio ha illustrato anche la filosofia che ha ispirato la riforma dei porti all’esame del Parlamento. «Abbiamo disegnato un programma che prevede tre porti scelti per le merci – ha spiegato il ministro – Taranto, Cagliari e Gioia Tauro, tutti e tre nel Mezzogiorno e poi ci sono i porti considerati gateway, che sono di ingresso al Paese, che servono milioni di persone come l’area campana e l’area genovese». E per spiegare ulteriormente il suo pensiero ha aggiunto: «Il raddoppio del canale di Suez è un’occasione, ma non innamoriamoci delle mode. Scaricare e caricare container non è ricchezza».

«È molto più ricchezza –ha concluso Delrio – scaricare turisti. Non possiamo rovinare tutti i porti italiani». Delrio non ha fornito ulteriori particolari, ad esempio sul ruolo che intende assegnare al porto di Civitavecchia, che attualmente è il principale scalo turistico italiano, né ha affrontato il problema dei costi aggiuntivi per l’industria campana se non avrà più sbocchi a mare per il proprio export.

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