via libera dal ministero 

Porta Ovest, un consorzio chiede il fitto del cantiere

È tutto pronto per il fitto d’azienda del cantiere di Porta Ovest. Ad avanzare la richiesta di subentrare alla Tecnis, in attesa che si definisca l’iter burocratico per la vendita, è un consorzio di...

È tutto pronto per il fitto d’azienda del cantiere di Porta Ovest. Ad avanzare la richiesta di subentrare alla Tecnis, in attesa che si definisca l’iter burocratico per la vendita, è un consorzio di due aziende, che avrebbe anche ottenuto il nulla osta da parte del ministero dello Sviluppo economico. Addirittura le trattative sarebbero in fase avanzata, tant’è che la procedura potrebbe perfezionarsi entro fine mese o, al massimo, ad inizio marzo. Dunque buone nuove per il completamento dell’infrastruttura, dopo la concessione della cassa integrazione straordinaria per gli addetti al cantiere.
Cantiere che, a questo punto, potrebbe tornare molto presto in piena attività, come auspicato da tutti. Del resto l’opera, che dovrà collegare il porto cittadino, attraverso un sistema di galleria, con lo svincolo autostradale, finanziata con circa 150 milioni di euro dall’Unione europea, oltre ad essere altamente strategica è anche maledettamente dannata, perché in questi anni è stata al centro dell’attenzione, soprattutto della magistratura inquirente.
Inoltre si è materializzata anche la crisi della Tecnis, la società siciliana che vinse l’appalto. Impresa che è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, come previsto dalla legge Marzano. Sul tavolo delle trattative, comunque, restano i chiarimenti richiesti dall’ Autorità di sistema portuale, che contesta alla Tecnis i ritardi e, soprattutto, la circostanza come da oltre un anno il cantiere sia fermo. Dal canto suo, invece, l’azienda siciliana ritiene che i vari slittamenti e le fasi di stallo siano da addebitare all’Autorità portuale. Il dossier, con le ragioni dell’Authority, è già stato inviato all’azienda siciliana e, adesso, s’attendono le controdeduzioni, per un faccia a faccia che potrebbe “partorire” tre possibili soluzioni: una transazione che chiuderebbe tutte le questioni ancora pendenti; la nomina di una commissione che abbia il compito di verificare gli elementi e di decidere il da farsi; la rescissione del contratto e, pertanto, l’apertura di un contenzioso.
Al di là del questioni tecnico-giuridiche, comunque, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, presieduta da Pietro Spirito, è alle prese con un altro problema. L’intervento complessivo, infatti, prevede due grossi blocchi: i lavori di scavo dei tunnel che dal porto conducono all’autostrada e la creazione degli svincoli, senza i quali l’opera sarebbe monca. Ebbene, per questo secondo blocco, mancano i progetti esecutivi. Dunque si sta pensando, per semplificare le procedure, di estrapolare dal contratto d’appalto gli interventi che non hanno ancora una progettazione esecutiva e di avviare, per quest’ultimi, un procedura a se stante. (g.d.s.)
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