Porta Ovest, nel cantiere i controlli della Finanza

Blitz per verificare registri contabili, contratti dei lavoratori e norme di sicurezza Ancora aperta l’indagine sulle rocce di scavo ma non si rischia più il sequestro

Al setaccio il cantiere di Porta Ovest. Le macchine della Guardia di Finanza sono arrivate ieri mattina nell’area di via Ligea dove si stanno realizzando i tunnel per il collegamento tra autostrada e porto commerciale. I militari hanno controllato tutto, con particolare attenzione alla regolarità dei rapporti di lavoro con il personale trovato in servizio. Una verifica affidata in parte ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria delle “fiamme gialle”, che hanno approfondito soprattutto le annotazioni contenute nei registri contabili e l’emissione delle fatture. Ma sotto esame, e oggetto di una relazione che sarà completata nei prossimi giorni, è stato anche il rispetto della normativa sui luoghi di lavoro.

L’accertamento rientra nei controlli periodici sui cantieri, previsti con maggiore frequenza quando si tratta di lavori pubblici e grandi opere, come nel caso di Porta Ovest. Il blitz non è collegato all’indagine sullo smaltimento delle rocce di scavo, un’inchiesta che la Procura ha tuttora aperto ma per la quale è stato scongiurato lo scorso ottobre il rischio di un sequestro del cantiere. Sono stati gli stessi inquirenti, dopo che il gip aveva negato i sigilli, a rinunciare all’appello al Riesame. La situazione si è sbloccata quando la commissione regionale Via (valutazione impatto ambientale) ha dato l’ok al piano di utilizzo di terre e rocce scavate per le gallerie. Era l’assenza di questo atto (perché il piano era stato presentato e approvato solo all’Autorità portuale) che per gli inquirenti faceva dei cumuli portati alla cava di Cernicchiara meri rifiuti, che andavano smaltiti secondo procedure speciali. Il gip non ha condiviso l’assunto, ritenendo inoltre dubbio il profilo doloso, ma il fascicolo d’indagine resta aperto. (c.d.m.)

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