Porta Ovest, firmato il contratto di fitto 

L’accelerazione impressa per far ripartire subito i lavori, ma restano molti nodi ancora da sciogliere

L’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, dopo il nullaosta dei sindacati, dà un colpo d’acceleratore e stipula il contratto d’affitto di ramo di azienda, con il Consorzio “Stabile Arechi”, per la gestione di Salerno Porta Ovest. La firma è stata apposta addirittura venerdì sera, proprio per far ripartire al più presto i lavori, senza nemmeno attendere ulteriori sollecitazioni. Dunque le premesse affinché il cantiere si rianimi, dopo un lungo periodo di transizione che ha portato pure alla concessione della cassa integrazione per i lavoratori, ci sono tutte. Tant’è che il commissario straordinario della Tecnis, Saverio Ruperto, evidenzia come «con l’atto si pongano le condizioni per una ripresa delle attività». «Si tratta – aggiunge - di un passaggio intermedio per giungere poi alla cessione del ramo d’azienda secondo le procedure di evidenza pubblica già avviate in seno all’amministrazione straordinaria».
Molto più cauto è il presidente dell’Authority, Pietro Spirito: «Restano molte questioni aperte sul fronte della piena ripresa dei lavori – ammonisce – ma si tratta di un atto che consente di semplificare la catena di comando e controllo nella filiera delle attività operative. Nelle prossime settimane affronteremo altri snodi cruciali per assicurare la piena ripresa, per la quale vanno chiariti altri passaggi di natura giuridica. Con il commissario Ruperto e con la sua squadra avremo a breve momenti di confronto decisivi».
Sul tavolo delle trattative con l’azienda siciliana, infatti, c’è la questione dei ritardi e il dato di fatto di come da 1 anno il cantiere sia praticamente fermo. Una responsabilità che l’Autorità portuale addebita alla Tecnis che, a sua volta, rimanda al mittente. Il dossier, con le ragioni dell’Authority, è già stato inviato all’azienda siciliana e, ora, s’attendono le controdeduzioni, per un faccia a faccia che potrebbe “partorire” tre possibili soluzioni: una transazione che chiuderebbe le questioni ancora pendenti; la nomina di una commissione che abbia il compito di verificare gli elementi e decidere il da farsi; la rescissione del contratto e, pertanto, l’apertura di un contenzioso. Al di là delle questioni di natura giuridica, comunque, l’Autorità di sistema portuale è alle prese con un altro problema. L’intervento complessivo prevede due grossi blocchi: i lavori di scavo dei tunnel che dal porto conducono all’autostrada e la creazione degli svincoli, senza i quali l’opera sarebbe monca.
Gaetano de Stefano
©RIPRODUZIONE RISERVATA