Porta ovest e porto In arrivo 70 milioni

Presentato il programma Pon infrastrutture 2014-2020 A Salerno finanziamenti pure per il dragaggio e la banchina

NAPOLI. La giornata di Vincenzo De Luca era iniziata con un commissariamento. Quello della Camera di Commercio di Napoli che non aveva adempiuto all’obbligo di rinnovare il consiglio, sollecitato dalla Regione. Scaduti i tempi alla mezzanotte di ieri, il governatore non ha perso un minuto e alle 9 del mattino ha affidato l’ente al commissario straordinario Maria Salerno, dirigente regionale. Un passo letto come un avvertimento, nonostante i richiami all’atto dovuto, a chi non segue il passo del governatore. La giornata istituzionale è proseguita alla Mostra d’Oltremare dove il presidente è intervenuto al convegno sulle Infrastrutture del Mezzogiorno con il ministro Graziano Delrio. Senza annunci. La notizia per Salerno è così uscita ieri da fonti indiscrete del ministero (all’indomani dell’insediamento del Comitato di sorveglianza del Pon infrastrutture e reti). E così, 70 milioni pronti per il completamento delle tre opere sulla Porta Ovest di Salerno avviate con il Pon Reti e Mobilità 2007-2013. E che riguardano il tunnel per il porto, cioè il collegamento del porto con l’autostrada A3 Salerno-Napoli, l’allargamento della banchina di ingresso al porto stesso e il dragaggio. Complessivamente per questi interventi sarebbe prevista una tranche di 70 milioni considerata priorità per la città nei piani Pon dei prossimi 5 anni. Procura permettendo, perché il cantiere di Salerno Porta Ovest è stato sottoposto a sequestro probatorio dai pm per verificare la regolarità su alcuni metri. Ma sia negli ambienti ministeriali sia alla regione confidano in una soluzione giudiziaria rapida. Sullo sblocco giudiziario del cantiere De Luca si è tenuto largo e ha liquidato la questione con una battuta prima di rientrare in auto per il pranzo: «Ma perché dobbiamo rovinarci la giornata». La giornata, non ha voluto rovinarsela nemmeno sulla stazione ferroviaria di Afragola, progettata come faraonico ponte e prima pietra dell’alta velocità Napoli-Bari dall’archistar Zaha Hadid e sponsorizzata dall’ex governatore Bassolino, che ad Afragola è nato. Dopo 10 anni è ridotta a scheletro di cemento, ma si è mangiata 80 milioni. «Perchè dobbiamo parlare di 4 ferri abbandonati. Afragola farà una bella fine». La stazione è stata rifinanziata per un altro obiettivo: snodo dei treni tra nord e sud. Sarà invece Cancello a tagliare il nastro di partenza dell’alta velocità per la Puglia. In conferenza si era limitato a dire che la Napoli-Bari «è una di queste scelte che consentono di collegare la Campania fra le grandi reti europee». Porti, interporti e aeroporti sono stati il pane del suo discorso pubblico dedicato ai fondi strutturali europei, i Pon. «Avremo uno sviluppo straordinario di questi investimenti e da questo punto di vista abbiamo inserito una serie di scelte nel patto con il governo che dovremo siglare a breve e che farà parte del masterplan del governo nei confronti del Mezzogiorno d’Italia».

L’attenzione principale, sui porti di Napoli e Salerno. «La portualità italiana rischia di essere fuori mercato se non risolviamo problemi interni alle aree portuali e soprattutto retro portuali» ha avvertito De Luca. Le nuove scelte devono secondo l’ex sindaco garantire collegamenti tra il porto di Napoli e le aeree interportuali di Nola e Marcianise. «Se non avessimo avuto gli sconvolgimenti politici legati alle primavere arabe, avremmo già subito la concorrenza spietata dei porti come Alessandria d’Egitto e Tangeri». Investimenti dunque, dentro e fuori i porti. E quello di Salerno potrebbe diventare «zona economica speciale».

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