LA PROTESTA

Pontecagnano, sos per il “treno dello smog”

Una locomotiva del 1970 effettua ancora lo spostamento merci: via alla raccolta firme dei residenti

PONTECAGNANO FAIANO - Problema di inquinamento in prossimità della stazione ferroviaria di Pontecagnano Faiano. I residenti tornano alla carica su una vicenda già portata in evidenza lo scorso anno dall’avvocato Giuseppe Bisogno sui fumi che periodicamente provengono da una locomotiva utilizzata sulla tratta ferroviaria picentina. A far sentire la loro voce sono soprattutto le famiglie di via Trento e di altre strade vicine che avvertono fastidi quando la locomotiva è in funzione. Una situazione diventata insostenibile e che costringe gli abitanti della zona a chiudersi in casa quando il macchinario effettua gli spostamenti lungo la tratta Case Parrilli-Sant’Antonio. «Il problema è sentito», spiega l’avvocato Bisogno che abita poco distante dalla stazione ferroviaria. «Ho iniziato questa battaglia da solo con una serie di lettere inviate alla società ferroviaria e agli organi competenti. La locomotiva che viene utilizzata risale al 1970: ha circa cinquant’anni e non ci vuole uno scienziato per capire che non rispetta le normative emanate nel corso degli anni a livello europeo. Avvertiamo non solo un cattivo odore, anche tutti i fastidi provenienti dai fumi e dalle sostanze emesse». Una battaglia iniziata ad aprile dello scorso anno a colpi di lettere inviate tra le parti. «Purtroppo sinora non abbiamo avuto i riscontri sperati», prosegue Bisogno. «Credo vadano fatti gli opportuni controlli sul macchinario utilizzato ».

L’avvocato annuncia la costituzione di un comitato e una raccolta firme per portare il problema all’attenzione degli Enti competenti. Bisogno non è solo in questa battaglia. Gennaro Lamberti è un assiduo frequentatore della zona. «Mi reco spesso al bar della stazione per incontrare gli amici. Non vivo nel quartiere, ma ho notato di persona il fastidio provocato dalle emissioni», racconta. Dello stesso avviso Roberto Giugliano e Paola Esposito . «Viaggio spesso in treno e a volte ho riscontrato la presenza di fumi fastidiosi e di una nube che credo rappresentino un problema anche per le coltivazioni situate al di sotto della strada ferrata», fa notare Giugliano. L’avvocato Bisogno è intenzionato a proseguire nella sua battaglia. «Attendo una risposta. Credo sia giusto prendere in considerazione le nostre richieste e preoccupazioni. Inoltre, ho appurato che tali macchinari vengono utilizzati solo dalle nostre parti. Perché non vengono impiegate le stesse locomotive utilizzate al Nord? A questa ed altre domande attendiamo un riscontro. Siamo preoccupati e ci aspettiamo un minimo di collaborazione almeno per avere delle valide e comprovate rassicurazioni».

Emanuela Anfuso