Pompei, “slogan mob” delle guide turistiche

In centinaia hanno protestato al grido di «Guida locale orgoglio nazionale» contro la liberalizzazione della professione

Si è conclusa con uno “slogan-mob” la manifestazione delle guide turistiche della Campania, all’ingresso di Porta Marina inferiore di Pompei, indetta per protestare contro la liberalizzazione “selvaggia” della professione. Le centinaia di operatori hanno sollevato i cartelloni e le bandiere e hanno scandito più volte, tutti insieme, «Guida locale Orgoglio nazionale». Poi, guide turistiche e accompagnatori, hanno sfilato in piazza e inscenato un gigantesco girotondo. Il coordinatore regionale delle guide turistiche della Usae, Tsao Cevoli, ha sottolineato che «la legge 97/2013 e l’Assessorato regionale stanno violando un dpr che è di livello superiore e nel quale viene stabilito che nei siti Unesco è necessaria una abilitazione specifica, ciò vuol dire che anche con l’ingresso della legge per la quale mancano i decreti attuativi che dovevano prevedere i siti esclusi, le guide non abilitate devono essere escluse. Non viene data disposizione alle forze dell’ordine e a chi gestisce i siti di valore, di fermare le guide non abilitate. Zone come Pompei - ha aggiunto - non hanno percorsi sicuri o protetti e, purtroppo, il danno che prevediamo non è solo quello che potrebbe essere arrecato ai monumenti ma anche quello verso i visitatori». E ha poi concluso: «Non è vero che l’Italia impedisce la libera circolazione delle professionalità non siamo degli indigeni che si sono impadroniti dei beni storici e culturali perchè chiunque, dall’estero, può venire in Italia e sostenere l’esame di abilitazione, come hanno fatto molti colleghi stranieri che ora lavorano e vivono qui. Alle multinazionali importa sostituire le competenze con la precarietà».