Pompei molla la “Tofano” Sovrintendenza alla guida

Continueranno comunque a essere custoditi i reperti provenienti dalla regione ma ora i timori sono legati alla disponibilità reale delle risorse finanziarie

Non più Pompei, ma la Soprintendenza della Campania. Passaggio di competenze per la caserma Tofano di Nocera Inferiore. Il soggetto capofila, la Soprintendenza speciale della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, ha ceduto il testimone all'organismo diretto da Adele Campanelli. Un valzer di competenze già scritto, in quanto nell’accordo con l'Agenzia del Demanio firmato nel febbraio 2015 già compariva, come coprotagonista, la Soprintendenza per i beni archeologici della Campania.

Massimo Osanna, che firmò quell’accordo in qualità di consegnatario del bene per conto del MiBACT, non è più responsabile di quanto avviene all’interno della struttura.

Probabilmente la valutazione di fattibilità fatta dai responsabili della Soprintendenza di via Villa dei Misteri non è stata soddisfacente. Una novità che si è già ben consolidata. I lavori di riqualificazione effettuati in alcuni locali dell’ala che dà sul fiume, infatti, sono stati eseguiti dalla Soprintendenza unica. Dagli uffici salernitani specificano che «parte della caserma è già stata messa in sicurezza». A seguire il tutto è Raffaella Bonaudo, funzionaria delegata da Campanelli. All’interno di quelle stanze sono già stati depositati alcuni reperti, tra cui quelli provenienti dalla campagna di scavo effettuata in concomitanza con lo sviluppo dell’alta velocità. Insomma, i depositi della Tofano già hanno cominciato a svolgere la loro funzione di scrigno. Dall’esterno l’unica cosa che si evince è l’installazione di un nuovo cancello in ferro zincato. La mutazione dei dirigenti, confermata pure dagli uffici pompeiani, potrebbe mettere a rischio i budget economici.

Al momento dell’ufficializzazione in molti ipotizzarono possibili effetti a cascata su Nocera del Grande Progetto Pompei finanziato dall’Unione europea. Soldi che non prenderanno alcuna deviazione. Un rischio però solo paventato, ma che non sembra essere reale. I fatti dicono il contrario, perché i lavori di messa in sicurezza già realizzati sono stati sostenuti dalla Soprintendenza per i beni archeologici senza difficoltà. Secondo i bene informati, quindi, non dovrebbe cambiare nulla.

La Tofano si confermerebbe un deposito, al massimo un centro polifunzionale finalizzato a promuovere la tutela del patrimonio artistico, ma non diventerebbe un museo. Un concetto ribadito un anno fa dal soprintendente Osanna e che pare sposato in pieno anche nelle stanze di via Trotula de Ruggiero a Salerno. La caserma accoglierà nei suoi depositi, i reperti delle campagne di scavo regionali e forse qualche ufficio.

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