Polla, tenta di adescare bimba con 100 euro

POLLA - Un uomo di 36 anni è finito nei guai dopo aver tentato di far salire nella sua auto una bambina di 12 anni offrendole in cambio cento euro. Il tentativo di adescamento è avvenuto alcuni giorni fa nei pressi di un parco del comune valdianese. La bambina era insieme ad altre due amichette quando l’uomo si è avvicinato ed ha tentato di convincere la piccola a salire in auto con lui in cambio del denaro. La bimba e le sue amichette hanno subito capito di essere in pericolo e si sono allontanate per poi raccontare tutto quello che era accaduto ai genitori i quali hanno immediatamente sporto denuncia ai Carabinieri fornendo tutti gli elementi necessari per poter identificare il presunto adescatore. La notizia nei giorni scorsi si è diffusa in paese senza destare però alcun allarme sociale particolare. Secondo indiscrezioni nei confronti dell’uomo al momento non è stata formulata alcuna ipotesi di reato, si sa soltanto che sono in corso le indagini per ricostruire quanto accaduto. Stando a quanto raccontato da persone vicine alla famiglia di una delle tre bambine, il 36enne avrebbe chiesto ad una di loro di salire in auto in cambio del denaro senza fare alcuna proposta di natura sessuale e senza cercare di costringere con la forza la piccola a salire a bordo quando questa ha rifiutato la proposta e si è allontanata. «A Polla molte persone sono a conoscenza di questa storia - spiega un cittadino che preferisce restare nell’anonimato - e molti conoscono il 36enne che è stato denunciato, la giustizia farà il suo corso e le indagini faranno luce su quello che è accaduto e se sono stati commessi dei reati, spero solo che questo episodio non crei un allarme sociale e dia inizio ad una sorta di caccia alle streghe perché Polla è una città tranquilla ed episodi di questo tipo non sono affatto all’ordine del giorno, ma si contano negli anni sulle dita di una mano e sono ben al di sotto di quella che è la media nazionale. Purtroppo le mele marce sono ovunque e bene hanno fatto i genitori delle bambine a denunciare cosa è accaduto alle forze dell’ordine». (re.pro.)

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