Polla, sigilli al sito di stoccaggio

Nei capannoni della Ergon riscontrate varie irregolarità. Ora si rischia l’emergenza sul fronte rifiuti

POLLA. Il Comando Stazione di Polla del Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro i capannoni adibiti alla frazione umida dei rifiuti che fanno capo alla Ergon spa. È il provvedimento di sequestro penale è stato adottato dal Corpo Forestale in seguito a quanto emerso da una serie di controlli effettuati all’interno del capannone nei giorni scorsi.

Dalle verifiche effettuate sono venute fuori delle irregolarità nel trattamento della frazione organica dei rifiuti. All’interno delle strutture sono state trovate e poste sotto sequestro 40 tonnellate di rifiuti, 10 tonnellate di fanghi industriali e l’intero impianto di areazione perché non funzionante. Il provvedimento di sequestro potrebbe creare una serie di problemi soprattutto per ciò che riguarda la raccolta della frazione umida dei rifiuti nei paesi che conferiscono presso il sito della Ergon.

Nel Vallo di Diano e nelle aree limitrofe al comprensorio sono circa 15 i comuni che si avvalgono del sito posto sotto sequestro. Se nei prossimi giorni non arriverà il dissequestro o non verrà trovata una soluzione alternativa c’è il rischio, concreto, che molti paesi possano ritrovarsi per alcuni giorni con i rifiuti della frazione umida per strada con tutte le conseguenze del caso, come ad esempio i cattivi odori e i sacchetti distrutti da cani e gatti e i rifiuti sparsi lungo strade e marciapiedi. Sulla vicenda è intervenuto Vittorio Esposito, in qualità di commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Salerno 3.

«Putroppo Ergon non ci ha mai fatto mettere piede all’interno dei propri capannoni - ha sottolineato Esposito - e mi auguro che a questo punto sia un giudice ad autorizzarci a farlo. Fatto sta che ora il problema è serio e mi auguro che venga trovata una soluzione in tempi rapidissimi per evitare di lasciare i rifiuti in strada». Il sito di stoccaggio di Polla è, come ben noto, sotto i riflettori da giorni. Al centro delle polemiche la decisione della Provincia di conferire presso gli stabilimenti di Ergon S.p.A la frazione biostabilizzata di rifiuti proveniente dallo STIR di Battipaglia.

Da ciò sarebbero partiti i controlli che hanno condotto al sequestro che però non ha riguardato l’area destianata ad accogliere le 2500 tonnellate di rifiuti provenienti da Battipaglia.

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